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63a Brigata Garibaldi Bolero

primavera 1944 - ottobre 1944

Schede

La 63a brigata Garibaldi fu costituita nella primavera-estate 1944 quando furono accorpati numerosi nuclei armati che operavano nella zona ad ovest di Bologna, in pianura e in montagna.
I nuclei più grossi erano quelli di Monte San Pietro guidato da Amleto Grazia "Marino" e Monaldo Calari "Enrico". Comandante fu nominato Corrado Masetti "Bolero".
La brigata nell'autunno contava oltre 230 uomini, molti dei quali disertori dell'esercito tedesco o ex prigionieri sovietici.
Ai primi d’ottobre la brigata fu attaccata da ingenti forze tedesche a Rasiglio (Sasso Marconi), perché occupava un'importante posizione strategica alle spalle della linea del fronte.
Lo scontro durò più giorni, con gravi perdite partigiane, sia in caduti sia in prigionieri, 13 dei quali furono trasferiti a Casalecchio di Reno e trucidati nei pressi del ponte della ferrovia.
Verso la fine d’ottobre, quando alla brigata giunse l'ordine di convergere su Bologna, per prendere parte a quella che si riteneva l'imminente insurrezione, fu deciso di inviare in città il distaccamento del Comando, forte di una ventina d’uomini, al comando di Masetti e Calari. Dopo essersi aperto la strada combattendo, il gruppo non poté attraversare il fiume Reno in piena e a Casteldebole fu attaccato e distrutto dalle SS tedesche.
Nell'inverno la brigata fu ricostituita con la nuova denominazione di 3a brigata Nino Nannetti. Renato Capelli "Leo" fu nominato comandante, Raffaele Vecchietti "Gianni" commissario politico e Adelfo Maccaferri "Brunello" e Bruno Corticelli vice comandanti. Dopo l'arresto di Capelli, in marzo il comando fu assunto da Beltrando Pancaldi "Ran".
La brigata - che ai primi d’aprile assunse il nome di 63a brigata Bolero Garibaldi - era organizzata su sei battaglioni intestati a caduti: Nello Zini a Bazzano; Gastone Sozzi a Monteveglio; Angelo Artioli a Calderara di Reno; Umberto Armaroli a Sala Bolognese; Antonio Marzocchi ad Anzola Emilia, San Giovanni in Persiceto, Sant'Agata Bolognese e Crevalcore e Monaldo Calari a Monte San Pietro.
Era inquadrata nella divisione Bologna montagna “Lupo”.

La brigata ebbe 1.548 partigiani e 706 patrioti.
I caduti furono 242 e i feriti 69.

[Nazario Sauro Onofri]

Note
Nelle schede di San Giovanni in Persiceto e della 63° Brigata Garibaldi Bolero sono stati inseriti anche tutti i protagonisti della lotta di Liberazione non caduti durante il periodo resistenziale