Salta al contenuto principale Skip to footer content

La 63a Brigata Garibaldi

Militare 30 Luglio 1944

Schede

E' ufficialmente riconosciuta dal Cumer la 63a Brigata Garibaldi. Essa opera alle spalle del fronte in un'ampia fascia pedemontana tra Bazzano e Casalecchio di Reno e in pianura tra Anzola e Crevalcore.
La formazione è sorta nel gennaio 1944 attorno a Monaldo Calari nella zona di Monte San Pietro. Grande merito della sua organizzazione è anche di Bruno Tosarelli (n. 1912), ex garibaldino di Spagna e condannato dal Tribunale Speciale. Animatore del Partito Comunista clandestino e dei gruppi SAP, Tosarelli sarà a lungo commissario politico della 63a Brigata. Cadrà in un agguato delle Brigate Nere a Bologna il 5 ottobre 1944 (Medaglia d'Oro al V.M.).
La 63a sarà guidata da uomini di grandi capacità militari e politiche come Amleto Grazia (Marino), Monaldo Calari (Enrico), Corrado Masetti (Bolero), Renato Cappelli (Leo), Antonio Marzocchi (Toni) e Beltrando Pancaldi (Ran) e potrà contare sull'appoggio di un gran numero di basi collocate in case coloniche, dalle quali partiranno, incessanti, azioni di sabotaggio e disturbo delle linee tedesche.
Nella zona bazzanese opereranno tre battaglioni (“Zini”, “Monaldo” e “Sozzi”) coordinati dal Comando, affiancati in pianura da gruppi SAP e GAP. La brigata subirà l'8 ottobre 1944 un grande rastrellamento nella zona di Rasiglio (150 prigionieri e oltre 30 case bruciate). Un gruppo di partigiani del Comando (tra essi Masetti e Calari), in fase di trasferimento a Bologna, sarà sorpreso pochi giorni dopo a Casteldebole, sulla riva del Reno in piena, da un battaglione tedesco e sterminato dopo un disperato combattimento.
Riorganizzata durante l'inverno, la 63a Brigata Bolero Garibaldi parteciperà alla liberazione dei comuni occidentali della provincia di Bologna.

cronologia sala borsa