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Fanteria - 73° e 74° reggimento, brigata Lombardia

Schede

Sede dei reggimenti in tempo di pace: 73° Alba , 74° Bra Distretti di reclutamento: Avellino, Ferrara, Foggia, Lecco, Padova, Palermo, Pesaro, Piacenza, Rovigo, Taranto, Treviso

Anno 1915
All’inizio della guerra la Brigata si trova nei pressi di Udine, alle dipendenze della 4° divisione; dal 29 maggio alla fine d’agosto (I° - II° battaglia dell’Isonzo) attacca il Podgora senza sensibili risultati, riuscendo solo ad affermarsi sulle pendici occidentali del monte. Dopo un breve periodo di riposo passa in forza alla 11° divisione nel settore di Oslavia, partecipando alla III° battaglia dell’Isonzo , 18 ottobre-4 novembre, con poco successo; il 2 novembre il 74° fanteria si impadronisce del costone di Oslavia, ma il giorno dopo è costretto a ripiegare sulle posizioni di partenza per un poderoso contrattacco austriaco. Ripresa l’offensiva a metà novembre, IV° battaglia dell’Isonzo, un battaglione del 73° riesce a penetrare tra i ruderi del paese di Oslavia, resistendo al ritorno dell’avversario sino al 4 dicembre, quando la Lombardia, provata e dimezzata negli effettivi, scende a riposo.

Anno 1916
Il 23 gennaio la Brigata rientra alle dipendenze della 4° divisione, riprendendo così gli attacchi al Sabotino; il giorno 27 un battaglione del 74° prestato alla 27° divisione, occupa con un violento assalto la trincea nemica detta del “Lenzuolo Bianco” mentre il proseguo dell’azione verso la quota 188 non riesce. Fino a metà marzo la Lombardia rimane sotto il Sabotino, intenta alla costruzione di trincee e camminamenti con lo scopo di avvicinare maggiormente la linea avversaria.
Dall’11 al 16 marzo la Brigata opera azioni dimostrative con forti pattuglie verso il Sabotino, per favorire l’attacco alla sua destra della 11° divisione: il nemico tenta diverse volte di scendere dal Sabotino in forza per riprendere alcuni elementi di trincea perduti, ma viene sempre respinto. Dopo un periodo di riposo, il 15 maggio per l’improvviso accendersi di violentissimi combattimenti sugli altipiani Trentini, (Strafexpedition) la Brigata viene inviata sull’Altipiano d’Asiago tra Pennar e Bertigo ed il 24 maggio contrattacca il nemico nel settore del Portule e cima Dodici senza riuscire a bloccarne l’avanzata, nei giorni seguenti arretra su posizioni poco adatte alla difesa, sino a fermarsi sulla linea Valbella – Pennar. In giugno, quando l’esercito italiano contrattacca per rioccupare le posizioni cedute al nemico, la Lombardia opera verso il monte Interrotto ed il Rasta, ma gli austriaci riescono a resistere vanificando ogni tentativo dei nostri fanti. Stabilizzatosi il fronte negli altipiani trentini, la Brigata torna sull’Isonzo, dove partecipa alla VI° battaglia operando contro il San Michele; il ripiegamento operato dagli Ungheresi sul Carso per ripristinare la linea difensiva principale dopo la nostra conquista di Gorizia, trova la Lombardia pronta all’inseguimento; nei giorni successivi i combattimenti si spostano oltre il vallone contro il Nad Logem , Rubbia e San Grado di Merna che viene occupata il 17 agosto.
All’inizio della VII° battaglia dell’Isonzo, la Brigata è schierata contro il Veliki, riuscendo ad occupare alcuni elementi di trincea nemica verso la quota 265.
Provata dalla dura lotta ed in attesa di nuovi complementi i due gloriosi reggimenti vanno a riposo sino allo scoppio della IX° battaglia dell’Isonzo, quando è richiamata in prima linea per completare la conquista del Veliki, avanzare contro il Pecinka e, ultimo obiettivo, prendere il costone del Dosso Fajti. Il 2 novembre la Brigata, superati i primi due ostacoli, è davanti al Fajti, l’avversario oppone però dura resistenza; tuttavia i fanti della Lombardia con un ultimo assalto alla baionetta sloggiano il nemico dal costone conteso, riuscendo poi a rimanervi nonostante vengano ripetutamente contrattaccati.
Durante i combattimenti sostenuti dal Veliki al Fajti, la Lombardia ha catturato oltre 1000 prigionieri e fatto abbondante bottino di armi e munizioni, ma 1400 soldati e 38 ufficiali sono da considerarsi fuori combattimento. Per le magnifiche prove di valore sostenute da agosto a fine novembre, alle bandiere di guerra dei due reggimenti venne concessa la Medaglia d’Oro.

Anno 1917
La Brigata Lombardia rientra in prima linea in maggio, quando inizia la X° battaglia dell’isonzo, di fronte al caposaldo di Castagnevizza: il nemico resiste con vigore e contrattacca ogni volta che i nostri occupano anche una sola trincea.
La battaglia furiosa e spesso all’arma bianca, prosegue per alcuni giorni senza che i soldati della Brigata possano mantenersi sulle conquiste fatte; il 29 giugno viene inviata a riposo con 2900 uomini fuori combattimento, per questo motivo rientra in linea solo il 19 agosto per partecipare alla XI° battaglia dell’Isonzo, contro le posizioni avversarie del Fajti.
Ad onta dei ripetuti attacchi non riesce ad ottenere che modeste conquiste, al prezzo di nuove gravi perdite. Lo sfondamento operato dalla XIV° armata austro tedesca a Caporetto il 24 ottobre, costringe la Lombardia a ripiegare sul medio Tagliamento, inquadrata nel Corpo speciale di retroguardia al comando del generale A. Di Giorgio; purtroppo il passaggio del fiume operato al ponte di Cornino da una divisione avversaria prende di sorpresa la Lombardia che, accerchiata, è costretta ad aprirsi la strada verso il Piave sostenendo durissimi combattimenti contro avversari superiori di forze e armamenti. Praticamente annientata, la Brigata rimane nei pressi di Padova sino a fine anno.

Anno 1918
Il 29 gennaio la Lombardia è sul monte Grappa, alternando i reparti tra la prima linea e la retrovia sino a fine maggio.
Il 17 giugno, quando è in corso la Battaglia del Solstizio, viene inviata sul Montello, verso il nostro caposaldo di Casa Serena; nei giorni successivi e sino al 23 giugno, la Brigata concorre coi suoi reparti a fermare il nemico sino a ricacciarlo oltre il Piave. Cessata la grande battaglia, la Lombardia ritorna sul Grappa ed il 30 ottobre partecipa all’ultima offensiva prima dell’armistizio, espugnando importanti posizioni a Col dell’Orso; l’inseguimento del nemico termina il 4 novembre vicino a Feltre.
Paolo Antolini