Schede
Sede dei reggimenti in tempo di pace: 67° Como e 68° Milano. La Brigata allo scoppio della guerra venne inviata nel settore di Ponte di Legno e passo del Tonale; in agosto il primo scontro per occupare alcune trincee al passo finì però con gravi perdite nelle fila del 67°, preso d'infilata dai cannoni austriaci. Sostituita in linea da reparti alpini, la Palermo fu inviata in Carso. Durante la IV° Battaglia dell'Isonzo (10 novembre - 2 dicembre 1915), assalì il monte San Michele, riuscendo ad arrivare fin sotto i reticolati della cima. Elementi del 68° aprirono due varchi, da dove le compagnie d'assalto tentarono l'infiltrazione, bloccata però dal fuoco delle mitragliatrici che l'avversario aveva piazzato a protezione della sua zona a rischio. Per le gravi perdite subite, la Brigata venne inviata in seconda linea per riordinarsi, ritornando poi fino alla fine del 1915 nello stesso settore del fronte. A febbraio del 1916 la Palermo passò alle dipendenze della 7° divisione di fronte a Tolmino, occupando le trincee del monte Santa Maria. Durante la V° Battaglia dell'Isonzo (11-15 marzo 1916), un contrattacco nemico sorprese i fanti del 67° e la pericolosa infiltrazione fu contenuta solo il giorno dopo al prezzo di gravi perdite. Tra maggio e giugno i due reggimenti si alternarono nel sostenere il battaglione Alpino Morbegno, che tentava la conquista del monte Mrzly, l'azione però non riuscì e venne abbandonata così che la Palermo fino alla fine del 1916 si limitò a presidiare e rinforzare il settore dov'era schierata. Nel maggio del 1917 prese parte alla X° Battaglia dell'Isonzo (12-28 maggio 1917), operando contro il Monte Santo. Il giorno 20 una colonna mista del 67° e del 68° riuscì ad entrare nelle trincee nemiche presso il convento del monte, conquistandole. L'immediato contrattacco austriaco, non individuato né stroncato dalla nostra artiglieria, trovò i soldati italiani ancora in fase di organizzazione della difesa; nella lotta che seguì il nemico ebbe il sopravvento. Il 23 maggio la battaglia si riaccese sotto la cima del Monte Santo. Una compagnia del 67°, sfruttando un’incertezza dell’avversario, penetrò di nuovo nella ridotta del convento: non sostenuta da altre forze ed inquadrata dalle mitragliatrici austriache, venne annientata. Dopo un periodo di riposo ed istruzione dei nuovi complementi, la Palermo tornò in linea per partecipare alla XI° Battaglia dell'Isonzo (17 - 31 agosto 1917), col 67° reggimento nel settore del monte Veliki Hrib che, assieme alla Brigata Messina, conquistò il 30 agosto; mentre il 68° tentò inutilmente di forzare le difese austriache del Santa Caterina, riuscendo solo a distruggere un importante trinceramento nemico al prezzo di pesanti perdite. Alla fine della battaglia, la Brigata ritornò nel settore di Tolmino ed il 24 ottobre, durante la XII battaglia dell’Isonzo, venne investita in pieno dall'attacco portato in quel settore dal Gruppo Stein della XIV° Armata austro tedesca. Iniziò per la Palermo un difficile e penoso ripiegamento: un tentativo di arresto del nemico sul Tagliamento il giorno 30 ottobre presso Codroipo non ebbe alcun risultato. La successiva ritirata portò i resti della Palermo fino al Piave, che raggiunse ai primi di novembre. Fino al 23 gennaio 1918 i due reggimenti rimasero nelle retrovie, poi vennero posti in linea sul Grappa, nel tratto Val Cancino-Val delle Mure-quota 1397 (Salarolo). L'ultima offensiva austriaca del 15 giugno, la Battaglia del Solstizio, trovò la Brigata schierata sul Montello, dove concorse validamente ad arrestare il nemico presso il paese di Nervesa. Nel mese di settembre il 67° e 68° reggimento furono inviati in Albania e durante l'ottobre parteciparono alle operazioni per la conquista di Durazzo, avvenuta il giorno 15. Con marce faticose i reparti italiani proseguirono l'avanzata su Scutari, raggiunta il 1° novembre ed il monte Tarabosc, dove si trovava la Brigata il giorno 3 novembre quando cessarono le ostilità. Paolo Antolini