Schede
Piazza Maggiore è' confinata a nord da piazza del Nettuno e da piazza Re Enzo, a est dal Palazzo dei Banchi, a sud dalla basilica di San Petronio e dal Palazzo dei Notai, a ovest dal Palazzo d'Accursio. VI confluiscono le vie degli Orefici, Pescherie Vecchie, Clavature, dell'Archiginnasio, de' Pignattari, d'Azeglio e IV Novembre. Prima documentazione dell'odonimo: 1583.
Come è meglio dettagliato nella scheda su Via d'Azeglio, fino al sec. XVI Platea Maior o Via dicta Platea Maior era attribuito al tratto della attuale via d'Azeglio da via de' Carbonesi fino al Palazzo d'Accursio. La creazione della attuale piazza Maggiore cominciò nel 1200, con l'inizio della costruzione del Palatium Vetus Communis Bononiae (divenuto poi Palazzo del Podestà), che prevedeva uno spiazzo antistante. Dalla sua creazione fino a tutto il XV secolo questo spiazzo (che continuava ad allargarsi, mediante acquisto di edifici da parte del comune e successive demolizioni) fu chiamato Curia Comunis o Platea Comunis. L’odonimo Piazza Maggiore cominciò ad essere usato nel XVI secolo. Data la vastità della piazza, alcune sue parte ebbero, nel tempo, nomi specifici. Nel XVI secolo si distingueva una piazza Reale che era la parte di piazza Maggiore antistante il palazzo d’Accursio e una piazza Montanara, detta anche Malcantone, che era all’imbocco di via d’Azeglio. Vi fu anche una piazza Pollarola (che nel XIX secolo divenne piazza Uccelli), di fronte allo sbocco di via degli Orefici. Da ricordare anche la Bravaria, di fronte al palazzo dei Notai.
La riforma napoleonica ufficializzò l’unico nome di piazza Maggiore. Dopo l'unità d'Italia fu assegnato alla piazza il nome di Vittorio Emanuele II, nome che fu confermato dalla riforma toponomastrica del 1873/78. Nel 1944, durante il periodo della Repubblica di Salò la piazza mutò nome in piazza della Repubblica, per tornare finalmente a piazza Maggiore a guerra finita, con delibera consiliare del 23 ottobre 1945.