Registrare, testimoniare, rappresentare, celebrare. Attraverso lapidi e iscrizioni, nel corso dei secoli i Bolognesi del passato hanno voluto eternare eventi e protagonisti la cui memoria non doveva andare perduta. Tutti i monumenti ci parlano, ma le lapidi lo fanno con una particolare intensità: esse infatti ci vogliono parlare, e ci vogliono colpire. Col loro linguaggio essenziale e idealizzato, non soltanto raccontano le tante vicende della nostra città, ma inducono il lettore di ieri e di oggi a riconoscersi in una storia comune.
Testimoni spesso silenziosi e usurati dal tempo, le lapidi disseminate nel paesaggio urbano sono in grado di raccontare lo spirito di un luogo, custodendo e trasmettendo il ricordo degli avvenimenti di rilievo, accaduti in tempi più o meno remoti, su cui si è formata la storia di una comunità. Da un progetto di catalogazione delle lapidi urbane del Comune di Bologna nato nel 1999 si è proseguito nella ricerca fino a comporre un archivio di 542 lapidi, di cui 130 in lingua latina, databili tra il XII secolo fino ai giorni nostri.
Per le informazioni sulla collocazione delle lapidi, il museo si è avvalso della preziosa collaborazione del del sito originebologna.com, aggiungendo una ricchissima banca dati sulle vie cittadine esistenti e su quelle scomparse.