Scheda
Antonio Modoni (18 maggio 1850 - 22 novembre 1920) nacque a Medicina (BO) da una delle famiglie più in vista della cittadina e compì gli studi medi e liceali a Prato presso il Collegio Cicognini. Tornato in patria, oltre ad occuparsi dell’amministrazione del patrimonio familiare, partecipò da subito alla vita politica medicinese e bolognese, legandosi agli ambienti liberali progressisti. Consigliere comunale a Medicina a partire dal 1875 salvo brevi periodi rimase in carica fino al 1901, ricoprendo anche la carica di assessore; dal 1878 al 1883 fu consigliere comunale a Bologna, in quegli stessi anni anche Consigliere Provinciale, e dal 1895 al 1906 ricoprì la carica di consigliere comunale a Castel Guelfo. Di orientamento progressista e democratico, nel 1879 aderì all’Associazione Progressista Costituzionale fin dal suo sorgere, e in quegli anni venne nominato cavaliere. Collaborò inoltre con il quotidiano “La Patria” e strinse amicizia con Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti). Socio del Club Alpino Italiano, scrisse diversi opuscoli con resoconti di viaggi all’estero, gite e soprattutto di escursioni in montagna, tra le quali: “A Burgianella, gita negli Appennini” (1879), “Sul Titano” (1879), “Su per l’Etna” (1881), “Attraverso gli Appennini da Bologna a Firenze” (1881), e anche la novella “In sogno” (1880). Grazie a questa attività di scrittore e pubblicista, ebbe rapporti epistolari con Giosue Carducci e soprattutto con Giovanni Pascoli.
Nel 1882 fu eletto presidente della Società Ginnastica di Bologna, rimanendo in carica fino al 1890, e grazie alla sua intraprendenza e alle sue capacità organizzative contribuì in modo significativo allo sviluppo del sodalizio, sia in città che in provincia: anche a Medicina, sua città natale si costituì nel 1882 una Società Ginnastica. Nel 1885 organizzò il Concorso-Congresso Regionale di ginnastica e nel 1888 curò la partecipazione della Società all’Esposizione Emiliana. In occasione di quell’importante manifestazione, Modoni curò sia il padiglione del Club Alpino sia quello della Croce Rossa. Nel 1889 infine, Modoni propose di cambiare nome al sodalizio, che prese così il nome di Virtus, Società Ginnastica Educativa di Bologna, e che quello stesso anno vinse ben 14 medaglie al Concorso Nazionale di Roma. Nel 1883 Modoni venne insignito della carica di Console di Turchia, negli anni successivi venne nominato anche Console del Venezuela. Nel 1906 fu nominato presidente del Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, che aveva competenza su buona parte del territorio regionale, e da quel momento si dedicò completamente a questo incarico, rinuciando sia all’impegno politico, sia a quello presso altre associazioni. Ancora una volta Modoni ebbe modo di mettere a frutto le proprie capacità organizzative: sotto la sua presidenza sorsero numerosi sottocomitati locali della CRI nelle diverse zone della Regione, nel 1908 venne portato soccorso alle popolazioni di Messina e Reggio Calabria colpite dal terremoto, nel 1910 a quelle pugliesi colpite da un’epidemia di colera. L’anno successivo, alla scoppiare della guerra italo-turca per la conquista della Libia, Modoni nel giro di breve tempo attrezzò due ambulanze e le inviò in zona di guerra. Nel 1912-13 Modoni mobilitò il proprio sodalizio anche in occasione delle guerre balcaniche, inviando in Montenegro un’ambulanza e un ospedale, alla cui direzione fu posto il celebre medico Bartolo Nigrisoli, col grado di tenente colonnello. Nel 1914 la Croce Rossa Italiana inaugurò a Bologna una scuola per infermiere. Analoghi corsi di formazione per infermiere vennero organizzati anche da diversi sottocomitati della regione. Con l’entrata in guerra anche la Croce Rossa bolognese dovette fare fronte a una situazione sempre più complicata e la sua attività aumentò notevolmente. D’altra parte, proprio in quegli anni Modoni venne colpito da una “lunghissima e penosa infermità” che lo portò ad essere sempre meno presente sulla scena pubblica bolognese e infine lo condusse alla morte nel 1920.
Venne sepolto nel Cimitero di Medicina. La lapide che lo ricorda reca il seguente testo: “Antonio Modoni, Console dell’Impero di Turchia e Presidente della Croce Rossa Italiana, eresse questo sepolcro pei suoi cari e qui dove l’amore e il desiderio di tutta la sua vita si volse riposa anch’esso per sempre ed in pace”. Un suo busto si trova anche all’interno del Palazzo di famiglia a Medicina, lungo lo scalone, accompagnato dalla seguente epigrafe dettata dall’amico Olindo Guerrini: “Effigie di Antonio Modoni che ultimo maschio della stirpe di Vincenzo venuto da Castelguelfo a Medicina nel secolo XVII, vide e conobbe la vanità della vita stimandola comedia l’accettò sorridendo dell’altrui debolezze e più delle proprie”.
Otello Sangiorgi, settembre 2022.
Bibliografia. Fiippo Galetti, Antonio Modoni, un medicinese illustre. Uomo delle istituzioni, politico, escursionista e scrittore, Medicina, Comune, 2017.