Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Valoroso partigiano, dopo aver partecipato con indomito valore da semplice gregario a numerose azioni di guerra, assurgeva alla carica di Commissario politico di Battaglione. Arrestato e condannato a morte, liberato dai compagni, tornava al suo posto di lotta e gloriosamente cadeva sul campo di battaglia durante un attacco di paracadutisti tedeschi, mentre con audacia e generosità accorreva in difesa di un partigiano che era per essere sopraffatto da tre tedeschi. Luminoso esempio di valore e di solidarietà umana.
Bologna, 9 settembre 1943 - Casteldebole, 30 ottobre 1944
Scheda
Monaldo Calari, "Enrico", da Luigi e Giuseppina Zanetti; nato il 20 novembre 1914 ad Anzola Emilia. Nel 1943 residente a Bologna. Calzolaio.
Membro dell'organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva con sentenza del 30 giugno 1931 fu rinviato al Tribunale speciale che, il 26 settembre 1931, lo condannò a un anno di carcere.
Militare dal 1935 al 1936, fu in Libia con il 93° reggimento fanteria.
Richiamato nel 1939, nel giugno 1940 partecipò ad azioni di guerra alla frontiera occidentale con il 35o reggimento fanteria della divisione Pistoia.
Dopo l’8 settembre 1943 organizzò i primi nuclei partigiani che, in seguito, formarono la 63a brigata Bolero Garibaldi. Catturato nel maggio 1944 a Bologna e rinchiuso in San Giovanni in Monte, fu liberato con altri prigionieri dagli uomini della 7a brigata GAP Garibaldi "Gianni" nel corso dell'azione gappista del 9 agosto 1944.
Ritornato al suo posto di lotta presso la 63a brigata Bolero sull'Appennino bolognese, divenne commissario politico di battaglione. Cadde in combattimento a Casteldebole il 30 ottobre 1944.
Gli è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare.
Riconosciuto partigiano dall' 1 ottobre 1943 al 30 ottobre 1944.
Al suo nome venne intitolato un battaglione della 63a brigata Bolero Garibaldi.
Dopo la liberazione gli è stata intestata una strada di Bologna, Zola Predosa, Anzola Emilia e Casalecchio di Reno.[AR]
E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.