Scheda
Cesare Boldrini (Bologna, 1785 - ivi, 1849) entra nel 1806 nelle Guardie d'onore del Vicerè a Milano: qui ha modo di distinguersi, negli anni successivi, in numerose campagne di guerra per l'Europa. Dopo la caduta di Napoleone si trasferisce a Brescia, dove apre una scuola di equitazione. Rientrato a Bologna nel 1848, si mette al fianco di Carlo Alberto e poi in difesa della sua città nel 1849. Qui viene spinto dalla popolazione a raccogliere delle armi pesanti austriache abbandonate per strada, ma di cui Boldrini sapeva essere state posizionate come trappola. Pur di non scontrarsi con i suoi concittadini passa all'azione fuori Porta Galliera e sia lui che un altro compagno vi trovano la morte, che così viene ricordata da Enrico Bottrigari nella sua 'Cronaca di Bologna', edita da Zanichelli nel 1962: fu fuori di questa Porta che nel giorno di ieri ebbe luogo la morte di due benemeriti cittadini. Il nemico ritirandosi sulle 10 antimeridiane dall'esterno di detta Porta lasciava sulla via tre pezzi d'artiglieria. "una sortita, una sortita" grida il popolo. Il Colonnello Boldrini che sbarrava la porta con uno squadrone di 60 valorosi Carabinieri, obbedendo al grido popolare, benchè suo malgrado, fa una carica arditissima. Il nemico si mette in fuga, ma in pari tempo viene protetto da forte colonna che si avanza sulla destra. Lo squadrone retrocede ordinato, ma si piange la perdita del Colonnello e del suo bravo aiutante Marco Marliani, del Maresciallo Pavoni e di altri 15 circa di quei valorosi.
Lodovico Marinelli dedica a Boldrini un articolo sulla rivista "Il Comune di Bologna" del giugno 1926: "Nacque a Bologna il 22 dicembre 1785 da distinta famiglia, che lo educò, con ogni cura, affidandolo, fin dall'infanzia, ai più distinti maestri di quel tempo. (...) Nel 1805 compiuti appena gli studi di filosofia, insieme con i propri fratelli Giovanni e Gaetano, entrò nel corpo della Guardia d'Onore del Vicerè d'Italia in Milano, ove percorse, con onore, tutti i gradi della gerarchia. (...) Prese parte, nel 1813, alle campagne di Sassonia e di Russia combattendo valorosamente, quale comandante la prima compagnia scelta del 2° reggimento cavaleggeri, nelle famose battaglie di Lutzen e Boutzen.".