Schede
Sede dei reggimenti in tempo di pace : Roma Distretti di reclutamento: Castrovillari, Catania, Milano, Mondovì, Novara, Padova, Siena, Siracusa, Venezia
Anno 1915
Partita da Roma alla metà di maggio, la Brigata raggiunge il 3 giugno l’Alto Cordevole nel tratto Lorenzei – monte Porè, alla dipendenza della 17° divisione.
Verso metà di giugno la Torino partecipa alla occupazione del paese di Andraz e castello di Buchenstein, ai piedi del Col di Lana.
Il 15 luglio i due reggimenti attaccano la linea nemica del Setsass – Monte sief, riuscendo a costo di gravi perdite a conquistare e mantenere alcuni elementi di trincea.
A metà novembre viene tentata un’altra azione contro la medesima linea nemica, purtroppo senza tangibili risultati; a fine anno i caduti della Brigata sono 400 soldati e 34 ufficiali. L’inverno mette fine alle azioni di guerra, solo le pattuglie compiono attacchi improvvisi contro i piccoli posti avversari.
Anno 1916
Il 15 maggio riprendono gli sforzi contro la linea Setsass – Sief – selletta del Sasso di Stria, con scarsi risultati; il 21 maggio due battaglioni tentano di passare a viva forza, la trincea nemica della selletta viene presa, ma la reazione nemica costringe i superstiti a ripiegare alle linee di partenza.
Nel settembre, due battaglioni, il I/81° e IV/82°, sono destinati al raggruppamento truppe “Giuseppe Garibaldi”, che opera tra la Marmolada ed il Costabella. Il resto della Brigata Torino, che nel frattempo è passata alle dipendenze della 18° divisione, usufruisce di un periodo di riposo sino a fine anno.
Anno 1917
Da gennaio ad agosto non si hanno episodi di rilievo.
I battaglioni passati sotto il comando del colonnello Peppino Garibaldi, operano in val San Pellegrino contro il Costabella che, tra il 4 ed il 14 agosto, viene attaccato e conquistato con grande bottino di prigionieri e armamento. Terminate le operazioni sulle Dolomiti, la Brigata si trasferisce nel basso Isonzo ed il 17 ottobre è in linea tra il Vippacco e Volkowniak alle dipendenze della 31° divisione. Scatenatasi la XII° battaglia dell’Isonzo, la Torino riesce a respingere violenti attacchi nemici nei giorni 24, 25, 26, 27 ottobre, ma il precipitare della situazione generale costringe il Comando dell’Armata ad ordinare il ripiegamento al Tagliamento, poi al Piave, che viene raggiunto il 7 novembre. Nei violenti combattimenti di fine ottobre e durante la ritirata, la Brigata ha perso 1500 soldati e 50 ufficiali. Dopo un periodo di riposo e riorganizzazione, i reparti sono in linea nel basso Piave, tra Maserada e Candelù.
Anno 1918
Sul Piave, la Brigata alterna servizi in prima linea e riposo fino a maggio.
Il 15 giugno, quando il nemico lancia la battaglia del solstizio , la Torino ha il reggimento 81° sul Sile e l’82° a Zerman, ed è proprio quest’ultimo che deve intervenire per contrattaccare gli austriaci che avevano sfondato le nostre linee a Capo Sile.
Nei giorni seguenti, l’82° resiste validamente ad ogni sforzo nemico, ed il 22 giugno passa all’offensiva verso la foce del Piave vecchio, combattendo in terreno paludoso e contro un avversario deciso a non cedere. Dopo 2 giorni di scontri all’arma bianca, finalmente il nemico cede e si ritira sulla sinistra del Piave, lasciando 300 prigionieri e molte armi. L’81° reggimento negli stessi giorni combatteva ad alcuni chilometri di distanza con la 46° divisione, sulla linea Meolo – Vallio; dopo aver contenuto la spinta dei primi giorni di battaglia, il 25 oltrepassa il Piave ed occupa un tratto di trincea nemica facendo 500 prigionieri; ricevuto poi l’ordine di ripiegare sulla riva destra, riesce a sganciarsi senza subire eccessive perdite.
Il 7 luglio il comando della Brigata Torino, dal quale dipendono anche il 154° fanteria ed il reggimento Marina, assume la difesa da Cà Bressanin al mare, ove rimane sino al giorno 25 per poi andare a riposo presso Cavazuccherina (l’attuale Jesolo).
Il 15 settembre la Brigata è inviata per ferrovia nelle Giudicarie, nel tratto monte Melino – Lavanech. La fine delle ostilità trova l’81° fanteria a Salorno e l’82° a Mezzolombardo, dopo una rapida avanzata lungo la valle dell’Adige.
Paolo Antolini