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Bandiera del Battaglione Universitario Bolognese

1848

Schede

Del drappo realizzato dalle bolognesi Elisa Innocenti Bertoloni e dalle sorelle Bovi Campeggi nel 1848 rimangono solo le parti ricamate, in origine montate sulle due facce opposte dello stendardo che fu donato al costituendo Battaglione Universitario, organizzato nel 1848 da Carlo Berti Pichat (1799-1879), agronomo e pubblicista bolognese, allora Maggiore della Guardia Civica. Il battaglione, formato da giovani e studenti e armato con materiali assegnati dalla Guardia Civica, partecipò nel marzo del 1848 alla Prima guerra di Indipendenza, combattendo nella campagna del Veneto. I ricami rappresentano l’uno lo stemma Mastai Ferretti e l’altro fronde di quercia intrecciate che circondano le parole «Auspice Pio IX / P.O.M. / Bat.ne Universitario / l’anno / 1848».

Nella Bologna del 1847, all’indomani della costituzione della Guardia civica, e sull’esempio fornito dagli studenti pisani, anche i giovani dell’Università pontificia chiesero al Papa-Re di potersi costituire in Legione Universitaria. Il permesso però non fu accordato, e gli animi si chetarono almeno fino alla primavera successiva, quando, nei giorni della mobilitazione della civica verso il modenese al comando di Livio Zambeccari, nei giorni che preparavano lo scoppio della Prima guerra di Indipendenza, molti giovani si unirono a questa colonna. Tornati a Bologna il 24 marzo, senza avere combattuto ma accolti come eroi, i giovani furono pronti a ripartire il 26, sempre al comando dello Zambeccari, di Cesare Mattei ed Antonio Montanari. L’assembramento di tanti studenti portò allora di nuovo in campo la richiesta di creare un corpo specifico composto in prevalenza da loro, cosa che si realizzò nei primi giorni di aprile, grazie anche all’intervento di Carlo Berti Pichat, che presentò istanza in tal senso al cardinale Amat. Il Battaglione Universitario fu dunque costituito, e, come i corpi militari del tempo, si divise in battaglione sedentario e battaglione mobile. Quest’ultimo ebbe il battesimo del fuoco nella successiva campagna di guerra in Veneto, a Cornuda l’8 e il 9 maggio 1848 e continuò ad essere presente nelle principali battaglie di quella campagna, da Mestre a Vicenza e durante la difesa dei Monti Berici. Nel periodo di forzata tregua seguita al 10 giugno gli studenti mobilizzati tornarono a Bologna, dove, secondo Giovanni Natali, alcuni di essi non furono estranei neppure alle vicende della giornata dell’8 agosto.

Le confuse vicende che seguirono a quella giornata portarono molti degli studenti a sciogliersi dagli obblighi militari e tornare alle proprie case, peraltro con grande sollievo di tutti coloro che vedevano in questo corpo un pericoloso agglomerato di ‘teste calde’. La Repubblica Romana si decise ad inquadrare battaglioni studenteschi verso la fine del marzo 1849, concedendo agli arruolati l’autorizzazione a considerare compiuto l’anno scolastico ed ammettendoli ai gradi accademici. Gruppi di studenti, più o meno organizzati, parteciparono alla difesa di Bologna durante l’assedio che si protrasse dal 9 al 16 maggio 1849, e che terminò con la capitolazione della città, comportandosi, pare, con molto coraggio. Il definitivo scioglimento del corpo avverrà comunque solo nell’agosto 1849, all’indomani della capitolazione della Repubblica di Venezia, alla cui difesa aveva partecipato un’ultima ‘centuria di veliti’.

Elisa Innocenti Bertoloni, sorelle Bovi Campeggi, Bandiera del Battaglione Universitario Bolognese, 1848. Seta, filo in seta cm 65 x 95 inv. n. 2537.

Mirtide Gavelli

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.