Schede
Nell’ambito della Battaglia dei Tre Monti (28-31 Gennaio 1918) la riconquista di Col del Rosso, Val Bella e di Col d'Echele fu il primo segnale di riscossa dell'Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto ed il ripiegamento al Piave. Posto nella parte orientale dell’ Altipiano di Asiago, quasi a ridosso della valle del Brenta, il monte era stato occupato dagli austro-ungarici il 23 dicembre 1917. Nella notte il 16º reparto d'assalto, con il 78º Toscana, tentò invano di riprendere il monte, e così pure fecero i bersaglieri il giorno successivo.
Il 28 gennaio 1918 reparti di Arditi e la brigata Sassari attaccarono il Col del Rosso che, dopo alterne vicissitudini, fu definitivamente occupato dagli italiani il 30 gennaio 1918.
Due motivi, uno di ordine militare (la riconquista di uno spazio più ampio nel quale le truppe italiane potessero manovrare, non più quindi costrette tra il nemico e lo strapiombo della valle del Brenta) ed uno chiaramente di ordine morale, spinsero il Comando Supremo italiano ad una certa accuratezza di preparazione dell’offensiva, dimostrata anche dal fatto che per l’azione furono scelte due brigate di fanteria fra le più affidabili dell’Esercito italiano: la tenacissima brigata Liguria, veterana del Pasubio e dello Zovetto, e la leggendaria brigata Sassari.
Nella battaglia del giugno 1918 (Solstizio) la divisione Edelweiss a Col del Rosso attaccò e travolse due battaglioni della brigata Lecce puntando di nuovo verso Melago, ma il monte venne ripreso il 30 giugno dalla stessa brigata Lecce.
Sanzio Campanini