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Fanteria - 77° e 78° reggimento, brigata Toscana

Schede

Allo scoppio delle ostilità la Brigata Toscana si trova nel settore Maniva-Crocedomini (prealpi Giudicarie) alle dipendenze della 6° divisione. Iniziatasi il 25 maggio l'avanzata oltre il confine, occupa senza incontrare resistenza le alture tra Valle Aperta - Fosso della Croce - Monte Tonolo e su queste posizioni si sistema a difesa. Sino a marzo 1916 la Toscana rimane nelle Giudicarie, si trasferisce poi nel medio Isonzo sul fronte del Sabotino in vista della battaglia di Gorizia. Nella notte del 5 agosto, alla vigilia della Sesta battaglia dell'Isonzo (6-17 agosto 1916), la Brigata schiera ai piedi del Sabotino il 78° reggimento nella colonna Badoglio ed il 77° nella colonna Gagliani. Al mattino del 6, dopo una preparazione di artiglieria, le due colonne conquistano con attacco simultaneo il Sabotino, che da un anno resisteva agli attacchi italiani, la sera le truppe si affermano sul costone San Valentino - San Mauro. Nei giorni successivi si susseguono i contrattacchi nemici, tutti respinti. La Brigata, che ha subito forti perdite, viene mandata a riposo. In settembre torna in linea sul Veliki e sul Pecinka per la Settima battaglia dell'Isonzo (14-17 settembre 1916), partecipando alla conquista di importanti posizioni. Il 1 novembre attacca e conquista la cima del Veliki, durante la Nona battaglia dell'Isonzo (1-4 novembre 1916), e sullo slancio prosegue la marcia verso il monte Fajti, raggiunto il giorno 3 dopo aver fatto 1500 prigionieri. Un poderoso contrattacco austriaco, che tentava di recuperare il terreno perduto, ferma l'avanzata dei fanti della Toscana. Compiuti alcuni turni in trincea presso Monfalcone, la Brigata partecipa alla Decima battaglia dell'Isonzo (12-28 maggio 1917), il 78° reggimento opera a nord est della palude del Lisert, contro il viadotto di Flondar e la quota 77, mentre il 77° avanza contro la linea nemica di quota 21 – 12, che difendeva la foce del Timavo. Dopo più giorni di combattimento alcune passerelle sono catturate intatte ed il I° battaglione del 77° crea una testa di ponte sulla sinistra del Timavo; la reazione avversaria non si fa attendere, un violento bombardamento distrugge i passaggi, tagliando i rifornimenti e costringendo i superstiti a guadare il fiume a nuoto. Dopo un periodo di riorganizzazione e riposo, la Brigata Toscana torna in linea nello stesso settore; alla ripresa delle operazioni, con l’Undicesima battaglia dell'Isonzo (17-31 agosto 1917), l’obiettivo è lo sperone di quota 40 di San Giovanni di Duino, che viene conquistato il 21 agosto. Rinserrate le fila, l'azione prosegue contro il viadotto di Flondar, ancora in mano nemica, e la prima linea tra il paese di Flondar e San Giovanni di Duino. La caduta della quota 40 disorganizza la resistenza austriaca ed il giorno 23 tutti gli obiettivi sono raggiunti. Per poco, perché il 4 e 5 settembre un contrattacco avversario, portato con numerose mitragliatrici, sorprende i reparti della Catanzaro che erano in linea in quel momento, un tentativo di arginamento compiuto dai fanti del 78° non ha successo e tutta la linea deve essere abbandonata. Il 24 ottobre 1917, con la Dodicesima battaglia dell'Isonzo (24 ottobre-10 novembre), la Brigata trovasi sull'Altipiano d'Asiago, schierata tra il monte Longara ed il Ferragh. Fattasi pesante la pressione austro tedesca, arretra combattendo verso il paese di Gallio, abbandonato il 23 novembre per prendere posizione sul bordo sud dell'Altipiano tra la Val Frenzela ed il caposaldo del Sisemol. Attorno a Natale il nemico attacca la nostra linea sui monti Val Bella - Col del Rosso - Col d'Echele, riuscendo a penetrare in profondità; il 78° reggimento viene lanciato al contrattacco e dopo tre giorni di lotta corpo a corpo riesce a bloccare ulteriori sconfinamenti. Questo eroico comportamento vale alla bandiera del 78° reggimento fanteria la Medaglia d'Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione: " In tre giorni di aspra lotta, con estrema tenacia e sommo valore, sbarrava il passo al soverchiante nemico che aveva sfondato la prima linea: i petti degli eroici fanti furono muraglia contro cui si infranse l'impeto avversario. Per la difesa del suolo della Patria non conobbe limiti di sacrifizio e di ardimento - Col del Rosso, Col d'Echele 23-24-25 dicembre 1917". Duramente provata, la Toscana passa nelle retrovie nei pressi di Recoaro dove attende l'arrivo di nuovi complementi. Verso la fine di febbraio 1918, la Brigata entra in linea allo sbarramento di Valstagna, compie turni di trincea e riposo fino a giugno. L'8 luglio, ricevuto il cambio, torna a riposo a Schio e Camposampiero, il 29 ottobre si acquartiera a Spresiano. Mentre è in corso la battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre-4 novembre 1918), oltrepassa il Piave alle Grave di Papadopoli nel pomeriggio del giorno 30, inseguendo il nemico che si ritira verso il Meduna per organizzare l'ultima resistenza. Nelle prime ore del 2 novembre, due battaglioni della Brigata guadano il fiume sloggiando gli austriaci dalla riva sinistra, il resto delle truppe attraversa su barche e passerelle di fortuna, l'inseguimento riprende verso il Tagliamento ed il paese di Codroipo, raggiunto alla vigilia dell'armistizio.
Paolo Antolini