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Sante Nucci

22 Aprile 1821 - 18 Marzo 1896

Scheda

Nasce il 22 aprile 1821 e si forma in Accademia dove segue i corsi di Figura tenuti da Giovan Battista Frulli (1765-1837) e Napoleone Angiolini (1797-1871) e quello di Pittura di Clemente Albèri (1803-1864). Riceve premi scolastici per Figura (1836 e 1837) e Nudo (1843). Come pittore figurista lavora in molti cantieri cittadini: negli anni Quaranta nella chiesa dei Cappuccini, insieme a Gaetano Belvederi e a Girolamo Dal Pane (1821-1856); nel 1851 nella chiesa di Santa Maria della Carità (Santissimi Pietro e Paolo, ai lati dell'altare maggiore). Nel 1852 partecipa al concorso per il piccolo premio Curlandese di Pittura con Socrate in atto di bere la cicuta, ma non vince (vince invece il già citato Girolamo Dal Pane). Nel 1855 espone un Ritratto di donna: "[...] la cui gialla veste non piacque, ma che aveva bellissime mani", e una mezza figura di Fioraia: "in atto di ornare di fiori un gran vaso, che la decorativa abilità discuopre dell'autore", il quale, tuttavia "[...] troppo accese le carni volendole illuminate dal meriggio, mentre a comuni osservatori appare mirabile il cappello a minuti giri di paglia trasparentissimi al Sole" (Bellentani). Nel 1867 partecipa alla Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia con un Ritratto, Adamo ed Eva e L'amor coniugale.

Intanto nel 1856 ha lavorato a Rimini e, come scrive Poppi (Bologna 1983b): “Numerosissime diventano dagli anni Sessanta le commissioni da parte di chiese bolognesi e della provincia per la realizzazione di pale d'altare. Nucci le dipinge senza mai discostarsi dai canoni provenienti dal glorioso Seicento locale". Nel 1883 partecipa all'Esposizione di Monaco di Baviera con La Madonna col Bambino sognante la croce. Nel 1885 un annuncio su "Il Resto del Carlino" avverte dell'esposizione per tre giorni di una sua pala d'altare in Santa Caterina di Saragozza. Come ritrattista, tra il 1873 e il 1874, esegue per il circolo repubblicano “L'Edera”, di cui è socio fondatore, un Aurelio Saffi, Giuseppe Mazzini e Maurizio Quadrio; questi ritratti - insieme a quello di Federico Campanella oggi conservati presso il Museo Civico del Risorgimento di Bologna - tradiscono “nella rigida messa in posa, ancora un'influenza dell'Albèri ritrattista” (Poppi) e ancor di più un forte debito nei confronti della fotografia, anche per via della “cromia basata sui grigi e la superficie piatta” e “forse, un tentativo malriuscito, di avvicinamento alle istanze stilistiche di Antonio Puccinelli” (Collina). Esiste nelle Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna un dipinto tardo, a lui attribuito: Pio IX incorona l'immagine della Vergine di San Luca e Mostra personale nel negozio Capucci, del 1890, da cui emerge l'arretratezza stilistica del pittore e l'ambizione - ribadita nello scritto di Nucci stesso Descrizione della vendita di un ricco studio di pittura, scultura ecc. di Sante Nucci pittore figurinista, ornatista, scultore in plastica, dilettante di architettura e restauratore - di essere artista a tutto tondo secondo una tradizione antica ormai tramontata. Muore il 18 marzo 1896.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia e fonti: L'Arte Bolognese [post 1898]; ASABABo, Faldone 1883, fasc. Esposizione in Monaco di Baviera; Atti 1837, pp. 41, 56; Atti 1843, p. 35; Atti 1855, p. 67; Bellentani 1855, pp. 49, 52; Atti 1867, p. 27; "Il Resto del Carlino" I, 100 (11 aprile 1885); Nucci 1892; Gamberini di Scarfea 1958; Comanducci 1962, p. 1299; Guida di Bologna 1968, p. 228; Emiliani e Varignana 1972, nn. 136-138, pp. 420-421; Bologna 1983b, pp. 196-197 (con bibliografia precedente); Collina 1993, nn. 89, 90, 91 e 92 alle pp. 71-73; Giumanini 2000, p. 204; Giumanini 2002, p. 266; Museo del Risorgimento 2013, nn. 2013 e 2016 a p. 157, n. 2023 a p. 158, 2037 a p. 159.