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Monte Sole

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Caduti

Monumento Monte SoleTra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 i caduti sono 770, ma nel complesso le vittime di tedeschi e fascisti, dalla primavera del 1944 alla liberazione, sono 955, distribuite in 115 diverse località all’interno di un vasto territorio che comprende i comuni di Marzabotto, Grizzana e Monzuno (e alcune porzioni dei territori limitrofi).
Di questi, 216 sono i bambini, 316 le donne, 142 gli anziani, 138 le vittime riconosciute partigiani, cinque i sacerdoti, la cui colpa agli occhi dei tedeschi consiste nell’essere stati vicini, con la preghiera e l’aiuto materiale, a tutta la popolazione di Monte Sole nei tragici mesi di guerra e occupazione militare.
Le maggiori responsabilità per le uccisioni vengono imputate nel dopoguerra al maggiore delle SS Walter Reder, ma la sua azione trova come contesto di riferimento l’inasprimento degli ordini contro la guerriglia partigiana emanati da Kesselring e tradotti in disposizioni di estrema crudeltà dai suoi generali, che considerano gli abitanti dei villaggi appenninici direttamente responsabili della presenza dei partigiani.
Il coinvolgimento dei fascisti negli eccidi è provato da numerose testimonianze e la sentenza contro Lorenzo Mingardi e Armando Quadri definisce, almeno in due casi, le responsabilità fasciste nelle violenze consumate nel territorio di Monte Sole.
Al tragico bilancio di morte dei comuni di Marzabotto, Grizzana e Monzuno occorre aggiungere i caduti per cause varie di guerra (bombardamenti, scontri al fronte, prigionia, malattie legate allo stato di guerra, scoppio di mine anche dopo la fine delle operazioni militari).
Questi ultimi sono in tutto 721, che insieme ai 955 uccisi per mano dei tedeschi e dei fascisti raggiungono la terribile cifra di 1670 vittime