Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Giovane universitario, assertore degli alti ideali di libertà, entrava volontario nella resistenza e partecipava a numerose azioni di lotta partigiana, comportandosi da valoroso. Caduto prigioniero durante un duro combattimento, veniva sottoposto a serrati interrogatori e atroci torture e condannato a morte. Posto al muro per la fucilazione, si poneva fieramente sull'attenti davanti alla popolazione costretta ad assistere e all'ordine di "Fuoco", si apriva in atto di suprema sfida la camicia sul petto.
Scheda
Luigi Zoffoli, «Pitagora», da Cesare e Rita Placucci; nato il 20 gennaio 1921 a Bologna; ivi residente nel 1943. Studente nella facoltà di matematica e fisica dell'università di Bologna.
Cattolico. La sua scelta di entrare nel movimento resistenziale fu a lungo ponderata e motivata «dall'evitare domani di dover arrossire di fronte ai miei figli per non aver fatto nulla contro il fascismo» come scrisse in una lettera ai genitori prima di salire in montagna.
Nel giugno 1944 non rispose alla chiamata alle armi della RSI e si portò a Lizzano in Belvedere per entrare, tramite padre Innocenzo Maria Casati, nel movimento partigiano.
Militò nella brigata GL Montagna. Prese parte ai combattimenti contro i tedeschi al Passo del Cancellino e della Donna Morta (Lizzano in Belvedere).
Il 20 luglio 1944 mentre scendeva da Pianaccio per recare una lettera ai familiari di Luigi Biagi, incappò in una pattuglia tedesca. Circondato, tentò di sparare un colpo, ma l'arma s'inceppò. Catturato, venne torturato, ma non parlò.
Confortato dai sacramenti somministratigli da don Nicola Veronesi, venne fucilato il 21 luglio 1944 nel cimitero di Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere) alla presenza di un gruppo di abitanti, costretti ad assistere all'esecuzione. Luigi Bruno Mari ha scritto che quando gli chiesero se non gli dispiaceva di morire a 23 anni rispose: «Per me morire a 23 anni o a 80 fa lo stesso». Gli è stata conferita la medaglia d'argento alla memorìa.
Riconosciuto partigiano dal 20 giugno 1944 al 21 luglio 1944.
Dopo la liberazione gli è stata conferita la laurea ad honorem in fisica. [AQ-O]
E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.