Schede
Già nell’antica Grecia la conchiglia aveva una funzione simbolica legata ai genitali femminili. Più tardi la parola latina pecten indica sia la conchiglia sia l’organo riproduttivo della donna. Questo legame conchiglia-vagina-donna diviene sinonimo di fecondità e di vita. Plinio il Vecchio ricorda le conchiglie conservate nel tempio di Venere a Cnido. Nell’arte funeraria romana e poi in quella cristiana, la conchiglia è posta come segno di vita e di resurrezione, significato che è mantenuto, per esempio, anche sulle tombe carolinge. Inoltre nel cristianesimo e simbolicamente legata alla rinascita e alla purificazione spirituale, quindi al battesimo e al pellegrinaggio. Fonti battesimali ed oggetti legati a questo rito hanno spesso forma di conchiglia. Legata per secoli alla figura del pellegrino in quanto quest’ultimo attraverso il cammino, attua un viaggio di purificazione interiore, e manifestando questo processo proprio attraverso la conchiglia. Nella tradizione cristiana la conchiglia oltre essere attributo di alcuni santi come San Rocco, è non di rado associata alla figura della Vergine. Infine, visto il suo legame con l’organo femminile, nell’arte occidentale può divenire un segno di lussuria. Nell’arte funeraria rinascimentale e neoclassica, le conchiglie sono presenti con una certa frequenta soprattutto se sono i sarcofagi romani ad essere presi come modelli.
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Gian Marco Vidor
"Al rintracciarsi dei nicchi marini anche sulle Alpi, si argomentò con le più strampalate induzioni sulla formazione di codesto prodotto della cute di cefalopodi e di molluschi. Il gran Leonardo, Fracastoro, Cardano, Cesalpino ed altri illustri filosofi italiani dimostrarono che l'esistenza di quei gusci di testaceo erano residui di sedimenti dei mari antichi che ricoprivano i continenti; ma il Voltaire sosteneva ancora che le conchiglie reperte nelle montagne eran quelle perdute dai peregrini di Terra Santa, ch'essi usavano porre sul loro mantello, d'onde l'uso araldico della conchiglia, per designare peregrinaggio, frequente nel patriziato normanno. E Ovidio aveva già cantato:
...vidi factas ex aequore terras / Et procul a pelago conchae jacuere marinae.
La conchiglia era attributo di Venere, nata dal mare.
Di che vivi color, di quante forme / Trassele il bruno pescator dall'onda! (Mascheroni – A Lesbia Cidonia).
Usatissima nelle decorazioni cimiteriali protocristiane, per simbolo della resurrezione, “essendo la conchiglia come la tomba o la dimora temporanea che l'uomo abbandonerà” (Millin). E' coniata in alcune antiche monete di Lucera."
(Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 - febbraio 2022).
Die Schale. Im antiken Griechenland war die Schale ein Symbol fuer die Eigenschaften Fruchtbarkeit und Leben, welche mit der Goettin Venus in Verbindung gebracht werden. Plinius der Aeltere erinnert sich daran dass er die Schale, als Symbol in ihrem Tempel fand. Da die Shale die Form einer Schuessel hat, wurde sie auch spaeter im Christentum als Symbol fuer das Taufbecken genutzt. Auf Pilgerfahrt stand sie fuer die innere Reinigung, welche wieder mit der Taufe in Verbindung steht.
Traduzione del testo di Gian Marco Vidor a cura della classe 5 H del Liceo Scientifico “Augusto Righi” di Bologna, nell'ambito del progetto di scambio culturale con il Liceo "Europaschule" di Bornheim, Germania, maggio-ottobre 2014