Schede
"La foglia di Acanto è tra gli elementi decorativi più comuni, estremamente diffuso in età neoclassica sia in architettura sia nei monumenti funerari. "Pianta vivace le cui belle foglie lucide, laciniate profondamente e accartocciate furono motivo inspiratore allo scultore ateniese Callimaco, che le vide graziosamente spuntare agli orli dell'embrice di una tomba. Così ebbe origine l'ordine detto del capitello corinzio (Vitruvio). Il gesuita Vilcopende ne rivendica l'invenzione agli architetti del tempio salomonico. Nell'architettura gotica si adottò l'acanto spinosa, e – si comenta giudiziosamente – "vedesi anche in questo l'indole della nazione". Analogicamente l'acanto fu assunto come simbolo del culto per le arti belle. A ricordare questo culto la sua foglia elegante fu appunto dipinta da Augusto Sezanne, in una delle formelle di casa Stagni, detta del Canton dei Fiori, a Bologna (1892). Fiore di carta rigida, dentato / i petali di fini aghi, che snello, / sorgi dal cespo, come un serpe alato da un capitello; / fiore che ringhi dai dritti scapi / con bocche tue di piccoli ippogrifi; / fior del Poeta! / (Pascoli – Fior d'acanto)."
Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 (febbraio 2022). Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui.