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Ezio Villani

10 gennaio 1892 - [?]

Scheda

Ezio Villani, da Pietro e Anna Baccillieri; nato il 10 gennaio 1892 a Galliera. Meccanico.
Iscritto al PSI.
Prese parte alla prima guerra mondiale.
Trasferitosi a Ferrara nel 1906, nel 1920 fu eletto vice segretario della CCdL e nominato vice direttore de "La Scintilla", il settimanale locale del PSI.
Il 20 dicembre 1920 fu arrestato con l'accusa di avere preso parte allo scontro che, in quel giorno, si era svolto tra fascisti e socialisti davanti al Castello Estense. Il 22 agosto 1923 venne condannato a 10 mesi per possesso d'arma, dalla corte d'Assise di Mantova, ma assolto dall'accusa di avere partecipato allo scontro. Liberato dal carcere, non potè rientrare a Ferrara, avendo avuto il «bando» dai fascisti.
Tornato a Galliera, dove abitava la madre, fu aggredito dai fascisti locali, più volte bastonato e minacciato di essere gettato nel fiume Reno. Con l'aiuto del cognato Umberto Bianchi riuscì a sottrarsi al rapimento da parte dei fascisti, ma dovette abbandonare Galliera con la famiglia.
Si trasferì a Torino dove, il 16 marzo1925, fu arrestato con il fratello Genuzio e ammonito. Sempre controllato dalla polizia, andò a Verona nel 1931, a Milano e Venezia nel 1932 e a Roma nel 1936.
Negli anni della guerra fu uno dei riorganizzatori del PSI a Roma. Venne arrestato il 2 dicembre 1942 e deferito al Tribunale speciale per «organizzazione e propaganda comunista». Nel corso della perquisizione fatta nella sua abitazione furono trovate 3 copie del giornale clandestino "La Scintilla", tirato al ciclostile. Nel giornale aveva pubblicato note firmate Ferro. Quando cadde il fascismo era ancora in carcere in attesa di processo.
Fu liberato il 7 agosto 1943.

Dopo l'occupazione tedesca prese parte alla lotta di liberazione a Roma.
Arrestato in data imprecisata, venne rinchiuso in un campo di concentramento e in maggio o giugno 1944 trasferito nella tristemente celebre prigione di via Tasso, dove incontrò Bruno Buozi. Il 3 giugno 1944 Buozzi ed una ventina di altri detenuti vennero prelevati e fucilati. Villani avrebbe fatto la stessa fine se pochi giorni dopo gli alleati non avessero liberato Roma.
Divenne uno dei principali dirigenti nazionali del PSI. L'8 agosto 1944, con Pietro Nenni e Oreste Lizzadri del PSI e Paimiro Togliatti, Giacomo Pellegrini e Giuseppe Di Vittorio del PCI, fu uno dei firmatari del Patto d'unità d'azione tra PSI e PCI. [O]