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Renata Viganò

17 giugno 1900 - 23 Aprile 1976

Scheda

Renata Viganò, da Eugenio e Amelia Brassi Mazzetti, nata il 17 giugno 1900 a Bologna e ivi residente nel 1943. Infermiera e scrittrice gli è stata dedicata una lapide nel 2021, dove viveva insieme al marito in via Mascarella 63 a Bologna.
Desiderosa di diventare medico, dovette interrompere il liceo, a seguito di sopravvenute difficoltà economiche familiari, a causa del fallimento della ditta di famiglia nel 1917.
Con decisione prese il suo «posto nella classe operaia», poiché «Io non sono nata dal popolo. Non ho avuto perciò il grande insegnamento di un’infanzia dura, di genitori premuti da lavori faticosi, da privazioni quotidiane. Ma la mia estrazione borghese non impedì che fossi portata a preferire le persone del popolo alla vellutata, stagnante, bigotta simulazione della classe a cui appartenevo».
Fece prima l'inserviente e poi l'infermiera negli ospedali bolognesi. A soli 13 anni ebbe pubblicata una prima raccolta di poesie (Ginestra in fiore) e nel 1915 una seconda raccolta poetica, Piccole fiamme.
Dopo aver preso a lavorare continuò a scrivere poesie, elzeviri e racconti che vennero pubblicati su vari quotidiani e periodici.

Dal 9 settembre 1943 con il marito Antonio Meluschi ebbe un figlio, Agostino, e scese in campo nella lotta di liberazione compiendo «la cosa più importante - come ha scritto ella stessa - nelle azioni della mia vita». Aiutò gli sbandati.
Collaborò al ciclostilato clandestino "La Comune" edito a Imola, a partire dall'1 gennaio 1944 (dove sul numero 5 apparve il suo articolo significativo Le donne e i partigiani). Fu infermiera dei partigiani nelle formazioni della 28a brigata Gordini Garibaldi operanti in Romagna e nella Valle di Campotto, fino all'aprile 1945. Riconosciuta partigiana dal 9 settembre 1943 alla Liberazione.
Il suo nome è stato dato a un nido dell'infanzia a Bologna.

Ha pubblicato: Il lume spento, 1933; L'Agnese va a morire, Torino, Einaudi, 1949, pp.348, Premio Viareggio 1949; Donne della Resistenza, Bologna, 1955, pp.64; Matrimonio in brigata, Milano, Vangelista, 1976, pp.164; Marzabotto città martire, in Il Secondo Risorgimento d'Italia, Milano, CEI, 1955, pp.225-8; Come collaborai senza saperlo al periodico "La Comune" di Imola, in Stampa clandestina nella Resistenza bolognese, Bologna, 1962, pp.7-10; Posto di blocco alla Bastia, in Al di qua della Gengis Khan. I partigiani raccontano, pp.21-3. [AR] Testimonianza in RB3.