Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Superba figura di combattente, in una cruenta azione in cui tutto il reparto veniva sopraffatto da preponderanti forze nemiche, tentava una sortita per chiedere rinforzi. Catturato, veniva barbaramente torturato senza che si lasciasse sfuggire una qualsiasi rivelazione compromettente per la Resistenza. Condannato alla pena capitale affrontava la morte da forte.
Bologna 18 novembre 1944.
Scheda
Mario Ventura, nome di battaglia "Sergio", da Giuseppe e Giulia Lipparini; nato il 20 aprile 1911 a Sasso Marconi. Nel 1943 residente a Bologna. 4ª elementare. Imbianchino.
Il 26 giugno 1939 venne arrestato quale componente del gruppo che operava per la ricostituzione dell'organizzazione comunista bolognese dopo l'ondata di arresti del 1938.
Il 25 ottobre 1939 fu deferito al Tribunale speciale che, con sentenza del 14 novembre 1939, lo condannò a 2 anni di carcere e a 1 anno di vigilanza speciale per associazione sovversiva e propaganda comunista. Scontò la pena nel carcere di Possano (CN) e fu liberato il 6 marzo 1940.
Chiamato alle armi, prestò servizio militare in fanteria a Forlì dal 1940 al 1941.
Durante la lotta di liberazione militò nella 62ª brigata Camicie rosse Garibaldi, con funzione di commissario politico.
Sceso a Bologna, partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 novembre 1944. Catturato in un'imboscata tesagli dalle brigate nere, venne fucilato il 18 novembre 1944 al poligono di tiro di Bologna.
Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Riconosciuto partigiano con il grado di maggiore dal 15 settembre 1943 al 18 novembre 1944. [Luigi Arbizzani]
E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.