Scheda
Il dottor Gaetano Gaspare Uttini, nato il 2 novembre 1737 da Giacomo e Agata Vincenza Corticelli (Carrati, Nascite, B 875, c. 209), bolognese, laureato in Filosofia e Medicina nel 1763, professore onorario nel 1767, divenne lettore stipendiato dal 1772, e nel 1789 fu ascritto al Collegio medico. Giubilato nel 1799 in quanto non aveva giurato alla Repubblica, fu richiamato nel novembre 1800 alla cattedra di Patologia, Polizia medica e Medicina legale, e vi fu confermato dal decreto napoleonico del 25 novembre 1802, anno in cui fu anche rettore. Nel 1801, in occasione di una grave epidemia di vaiolo, fu tra i medici favorevoli all'uso dei primi vaccini, che però furono eseguiti su poche centinaia di persone, trovando forti resistenze anche nell'ambiente medico. Definitivamente in pensione dal 1806, era considerato «uomo religioso, autorevole, obbligante, benefico ed eccellente non meno nell’insegnare che nel curare» (Mazzetti, Repertorio, p. 312). Morì celibe, per “stranguria”, il 12 gennaio 1817 (Foglio sepolcrale D 97 n. 9239; Gasnault, p. 233). Abitava sotto la parrocchia di Santa Caterina di Saragozza, in via Saragozza all’antico n. 138 (ora 6), in angolo con via Altaseta, in una casa già dei Garganelli (Guidicini, Cose Not., V, p. 11), e l’ufficio funebre fu fatto nella chiesa delle Muratelle (Id., Diario, IV, p. 41). Nella chiesa, così detta perché edificata dietro la seconda cerchia di mura, esistente già nel XII secolo ma rifatta cambiandone l’orientamento nel 1629 in occasione dell’apertura della via Urbana, e modificata nel Settecento su disegno di Carlo Francesco Dotti, era stato sepolto, l’11 dicembre 1797, il padre del dottor Gaetano Gaspare, Giacomo Uttini, morto in età di 101 anni e 9 mesi. Secondo de’ Buoi (Diario, p. 63), «egli conservò sempre mente chiara, e sano e robusto Corpo, fino agli ultimi periodi di Vita». La chiesa era parrocchiale, ma perse la prerogativa con il riordino del 1806, rimanendo tuttavia officiata. Fu sconsacrata nel 1870 per servire ad usi militari, ed è stata riaperta dopo l’ultima Guerra (Guidicini, Cose Not., V, p. 13; Id., Miscellanea, pp. 343-344; Atlante, I, p. 176).
Silvia Benati