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Marcellino Toschi

14 novembre 1883 - [?]

Scheda

Marcellino Toschi, da Antonio ed Enrica Vogli; nato il 14 novembre 1883 a Molinella. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Colono. Iscritto al PSI dal 1901.
Stretto collaboratore di Giuseppe Massarenti, giovanissimo divenne attivista sindacale e di partito a Molinella.
Nel 1914 fu eletto al consiglio comunale e nominato assessore.
Salvo il periodo commissariale degli anni bellici, conservò tale carica sino al 1922 quando l'amministrazione socialista venne destituita dai fascisti. Durante lo stesso periodo fu capolega dei coloni di Molinella e, in questa veste, ebbe un ruolo molto importante durante la vertenza agraria del 1919-1920.
Per questo motivo l'1 giugno 1921 fu arrestato e denunciato per «estorsione». Restò in carcere alcuni mesi e il 27 giugno 1923 assolto.
Dopo la "marcia su Roma" fu bandito da Molinella, per cui si trasferì a Torino con la famiglia. Nel 1925 venne schedato e classificato comunista. Il 16 novembre 1926 fu assegnato al confino per 3 anni «Per attività antifascista e sindacale a Molinella», anche se mancava dal comune da oltre 3 anni.
Il 19 gennaio 1927 fu arrestato mentre tentava di attraversare clandestinamente il confine con la Francia. Andò prima a Pantelleria (TP) e poi a Ostica (PA).
Qui, nell'ottobre 1927, fu arrestato con altri 56 confinati e deferito al Tribunale speciale per «l'attività sovversiva da essi svolta nell'isola» e «ricostituzione di partiti disciolti, incitamento all'insurrezione e propaganda sovversiva».
Tra gli arrestati vi erano i socialisti Giuseppe Bentivogli, Carmine Pastore Mancinelli, Paolo Fabbri, Giulio Miceti, Erminio Minghetti e Amleto Villani e il comunista Marino Cotti, tutti bolognesi. L'1 giugno 1928 fu prosciolto in istruttoria, come tutti gli altri antifascisti denunciati. Andò a Ponza (LT) per scontare la parte restante del confino.
Tornò in libertà il 20 gennaio 1929 e fu classificato di «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Si trasferì a Bologna e qui fu arrestato dal 29 dicembre 1929 al 3 gennaio 1930, in occasione nel matrimonio del principe ereditario, e dal 22 al 25 ottobre 1936, per la visita a Bologna di una «Altissima Personalità».
Negli anni seguenti subì periodici controlli, l'ultimo dei quali il 5 gennaio 1942. [O]