Note sintetiche
Scheda
Carlo Salizzoni, da Giacomo e Venusta Stanzani; nato il 6 giugno 1910 a Bologna; ivi residente nel 1943. Laureato in Scienze economiche. Funzionario di banca.
Cattolico. Iscritto alla DC.
Fin dall'infanzia partecipò, con il fratello Angelo alla vita associativa del circolo interparrocchiale Leone XIII presieduto da Giovanni Moruzzi al quale fu legato da vincoli di amicizia fraterna anche quando questi si trasferì a Roma. Sotto la guida spirituale di don Enrico Ratta, di mons. Felice Gallinetti, di mons. Emilio Faggioli completò la formazione religiosa ricevuta in famiglia e sviluppò quella cultura cristiana che gli consentì di cogliere le contraddizioni di una società fortemente disequilibrata e gli inculcò la coscienza dei doveri sociali del cattolico nel privato e nel pubblico secondo l'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa.
Per la sua formazione religiosa e culturale fu un oppositore del fascismo, opposizione che crebbe negli anni Trenta quando la sede del Leone XIII, dopo essere stata devastata dalle squadre fasciste, fu chiusa. Venne riaperta solo nel settembre 1931, dopo gli accordi tra Chiesa e regime che ribadirono la finalità educativo religiosa dell'AC, come Associazione Leone XIII perché il nome di circolo non era gradito al regime.
La sua opposizione e diffidenza verso il fascismo crebbero negli anni, via via che questo evolveva verso una politica nazionalistica e imperialista, verso un'ideologia razzista. «Giovane pieno di entusiasmo e di molto lavoro, dotato di prestigio e buona volontà, pronto a servire» - come l'ha definito Gilberto Sgarbi - nel 1935 fu nominato presidente del Leone XIII, carica che resse fino al 1946. Sotto la sua presidenza l'attività culturale e formativa dei giovani fu sviluppata e incoraggiata, attraverso il teatro, la corale, le proiezioni cinematografiche e documentarie, le conferenze, tese a riportare al centro della riflessione la cristiana solidarietà, in antitesi all'ideologia antirazzista del fascismo.
Nel 1938 furono organizzate, sulle encicliche papali, conferenze per i giovani sul lavoro, tema affrontato anche con i genitori nella festa della famiglia del 19 marzo 1941, mettendone in luce, nella recita collettiva, l'importanza sociale, la dignità, il significato etico-religioso.
Nel 1940, con la dichiarazione della guerra, le sue preoccupazioni per il precipitare degli eventi, si acuirono e, alla campagna di odio del fascismo oppose, come presidente del circolo, la crociata di preghiera per la pace, l'intensificazione degli incontri formativo-culturali per i giovani, organizzando nel 1943, incontri pomeridiani dei genitori con Giovanni Bertini e Fulvio Milani che gli consentirono di riallacciare con gli ex popolari antifascisti quei rapporti politici interrottisi durante il ventennio e a gettare le basi per la ricostituzione di un partito di cattolici sulla base della tematica del PPl.
Collaborò e affiancò l'attività resistenziale, organizzata dai cattolici dopo l’8 settembre 1943.
Nell'ottobre 1944 la sede del Leone XIII fu trasformata in centro di accoglienza per profughi e sinistrati. Nel novembre 1944, dopo l'arresto di Angelo Senin, provvide a recuperare nello studio di questi presso la Cassa di Risparmio di Bologna, le carte riguardanti l'attività legislativa del CLN evitando che cadessero in mano dei tedeschi.
Nel gennaio 1945 protestò per la requisizione eseguita dalle brigate nere dell'attrezzatura cinematografica del circolo, motivata «come prestito» per i militi fascisti acquartierati nella caserma di via Borgolocchi. [AQ]