Note sintetiche
Scheda
Anna Maria Pepoli era nata il 27 novembre 1783 (Carrati, Nascite, B 893, c. 108), sotto la parrocchia di Sant’Agata (che, situata nella odierna piazza del Francia, fu soppressa come parrocchia nel 1805, ma continuò ad essere officiata fino al 1907, quando fu demolita per costruire il palazzo delle Poste; Guidicini, Cose Not., I, p. 346; Meluzzi, Le soppresse chiese, I, pp. 113-116). Era la seconda figlia (una bambina, anch’essa chiamata Anna, era morta infante) del conte Rizzardo Pepoli e di Cecilia di Girolamo Cavalca Mattioli. Dopo di lei (e dopo un’altra bambina morta appena nata), nel 1794 era nata Teresa, che poi sposò Alessandro Mariotti di Fano, e nel 1796 Carlo, il poeta e patriota amico di Leopardi (ms. B 682/2, tav. 95).
Fu lodata come «alle buone lettere formata, e tale che si meritò d’essere celebrata da uno de’ migliori Cigni del Sebeto» (Salvardi), e “Dama tanto colta, quanto ornata di gentili costumi e di cortesi maniere” (Odescalchi, p. 3). Della sua produzione letteraria, tutta espressa nel genere della privata morale, in particolare sulla figura della donna nella famiglia e nella società (Roncuzzi Roversi-Monaco, pp. 357-358), la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna conserva le Sentenze e detti memorabili d’antichi e moderni autori, edito da Nobili nel 1824, e i tre libri La donna saggia ed amabile (Capolago, tipografia Elvetica, 1838).
Il primo lavoro, lodato nel “Giornale Arcadico” (tomo XXIII, Roma 1824) da Pietro Odescalchi come opera “di grande utilità ancora per tutti coloro che si piacciono ne’ gravi studi della morale e della filosofia”, era dedicato alla figlia Camilla nel momento in cui andava sposa, come sostegno teorico alla sua nuova vita coniugale, ed ebbe tanto successo da essere ristampato altre due volte. Il secondo lavoro, dedicato al marchese di Montrone come “un frutto di quegli studi ne’ quali piacquevi drizzarmi ne’ miei verd’anni”, e intrapreso per “occupare con qualche profitto il tempo, poi ch’ebbi maritata l’unica diletta figliuola mia”, è particolarmente interessante per il sotteso impegno di rivendicare la dignità e l’importanza della donna nella vita della famiglia e della patria, sia pur relegandola nei tre ruoli tradizionali di “reggitrice” (della casa), “educatrice” (della prole) e di “donna conversevole” (in società).
Anna sposò nel 1802 Francesco Saverio Sampieri Bugami (De’ Buoi, Diario, p. 164), da cui ebbe nel 1803 un’unica figlia, Camilla, poi sposa del marchese Grimoaldo Beccadelli (ms. B 682/2, tavv. 24 e 105). Rimasta vedova nel 1814, morì di “infiammazione” il 10 dicembre 1844, nella casa dei Sampieri Bugami in via Santo Stefano sotto la SS. Trinità (Foglio sepolcrale D 15 n. 1459; Guidicini, Cose Not., V, p. 45).
Silvia Benati