Scheda
Enzo Pasqualini nasce a Bologna il 1 ottobre 1916. Dopo una breve frequentazione del Liceo Galvani si trasferisce al Liceo Artistico seguendo i corsi di Silverio Montaguti e Cleto Tomba. Ottenuto il diploma si iscrive all’Accademia di Belle Arti, formandosi sotto la guida di Ercole Drei, dove si diploma nel 1939. Il suo percorso artistico inizia precocemente negli anni ‘30 con una ricerca di sintesi formale comune a molti artisti contemporanei, priva però dei richiami alla classicità greco-romana. Testimonianza di questo momento è il Tobiolo (1942), bronzo che richiama i soggetti cari agli scultori napoletani di fine Ottocento, ripuliti dai particolari veristi, guardando all’arte etrusco-romana. I suoi riferimenti giovanili sono Auguste Rodin, Medardo Rosso, i contemporanei Giacomo Manzù ed Arturo Martini. In questi anni anche l’ambiente bolognese offre occasioni di confronto, con i pittori Giorgio Morandi e Virgilio Guidi, con lo scultore poco più grande Luciano Minguzzi, ma anche possibilità di arricchimento intellettuale frequentando la ricchissima biblioteca d’arte moderna del pittore Carlo Corsi. Le sue presenze alla Biennale di Venezia gli consentono di ammirare le opere di Henry Moore e Pablo Picasso, elementi che di certo lo influenzano dal dopoguerra verso una maggiore astrazione, raggiungendo spesso il completo abbandono delle forme realistiche.
Numerose le presenze alle principali esposizioni nazionali, dove ottiene premi e riconoscimenti. Tra i tanti: 1939 acquisizione dal Ministero Pubblica Istruzione delle sculture I minatori e Renata; vincita del concorso alla XXII Biennale di Venezia con il bassorilievo La famiglia (alla rassegna partecipa anche nel 1948 e 1950); Quadriennale di Roma (1947). E’ presente a quasi tutte le edizioni biennali della Mostra internazionale del bronzetto di Padova dal 1955 al 1974. Nella sua città natale non mancano numerose occasioni per esporre in gallerie pubbliche e private. Significativa è quella del 1968 presso la Galleria Forni, che lo porta ad una copiosa produzione di opere, riflettendo sui soggetti della cornice e dello specchio. Pasqualini non si trova a suo agio nell’esecuzione di grandi opere monumentali in luoghi pubblici, ma non manca di partecipare e vincere diversi concorsi: nel 1951 l’esecuzione del Monumento a Ugo Bassi della città di Cento; nel 1963 l’aggiudicazione del concorso nazionale per l’Ospedale Maggiore di Bologna; nel 1964 la vittoria per il monumento della scuola Tecnico Industriale di Parma. Nel Cimitero monumentale della Certosa di Bologna è chiamato ad eseguire opere pubbliche e private, alcune di carattere monumentale (Monumento all’Umanitaria - 1960), altre di tono più intimo e raffinato (Cripta Monti, 1958). Trovandosi a suo agio nella scultura di piccole e medie dimensioni e a partire dagli anni ‘60 si dedica alla serie degli 'Acrobati' e soprattutto degli ‘Animali’ che gli consentono di esplorare le forme in senso più o meno astratto. Riferendosi agli animali scrive come questi “offrono una maggiore libertà di interpretazione rispetto alla figura umana”. Le opere in piccolo sono occasioni per realizzare opere multiple, diffondere il proprio linguaggio artistico ed accontentare il mercato.
Dal 1955 al 1974 è titolare della cattedra di figura ornato e modellato del Liceo Artistico di Bologna, successivamente del corso di scultura dell’Accademia di Macerata. Dal 1971 è direttore dell’Accademia di Belle Arti, dove dal 1947 ne era stato nominato Accademico Clementino. Nel 1971, grazie alla donazione di sue opere e di altri artisti, nasce a Bologna la Raccolta Lercaro di arte moderna. Enzo Pasqualini muore il 25 luglio 1998. E' sepolto alla Certosa di Bologna, Chiostro X, primo piano corsia annessa, loculo 126.