Salta al contenuto principale Skip to footer content

Elio Magli detto/a Totò

16 febbraio 1907 - 23 marzo 1945

Scheda

Elio Magli, nome di battaglia "Totò", da Lucio e Amedea Felicani; nato il 16 febbraio 1907 a Malalbergo. Nel 1943 residente a Bologna. 3a elementare. Meccanico.
Iscritto al PCI.
Il 24 novembre 1931 fu arrestato per distribuzione di volantini e il 26 gennaio 1932 assegnato al confino per 5 anni.
Durante il soggiorno a Lipari (ME) e a Ventotene (LT) fu arrestato e ammonito più volte perché aveva preso parte a proteste collettive o a riunioni con altri confinanti. Venne liberato il 3 giugno 1933 e la parte restante della pena trasformata in ammonizione. Tornò a Bologna dove fu arrestato il 15 novembre 1938 e denunciato al Tribunale speciale per associazione e propaganda sovversiva.
Il 25 luglio 1939 venne condannato a 7 anni di reclusione e scontò la pena nelle carceri di Civitavecchia (Roma) e Castelfranco Emilia (Modena). Il 4 marzo 1943 gli venne negata la libertà condizionale perché, come si legge in un verbale della polizia, "ha dichiarato di non essersi pentito".

Subito dopo l'8 settembre 1943, insieme con l'inseparabile amico e compagno di lotta Clelio Fiocchi, incominciò a organizzare la resistenza armata nella zona del Sostegnino (Bologna), indicendo riunioni clandestine in casa Fiocchi per la propaganda antifascista. Costituitasi la 1ma brigata Irma Bandiera Garibaldi, vi entrò a far parte con funzione di ispettore organizzativo di brigata. Ricercato attivamente dai fascisti, venne ospitato in casa di Adelfa Armaroli.
Il 21 marzo 1945 insieme con Fiocchi si recò in un bar di via Righi per un incontro con altri esponenti del movimento partigiano, secondo una falsa informazione datagli da una spia. Catturato dai fascisti, per due giorni venne torturato e seviziato. Il suo corpo insieme a quello di Fiocchi fu abbandonato in via Falegnami davanti al numero civico 1, il 23 marzo 1945.
Ai suoi funerali, nonostante il divieto di manifestazioni e la presenza di numerosi fascisti, parteciparono oltre duecento donne vestite a lutto che, radunatesi alla spiccolata su indicazione di Olga Zanasi e Vittorina Tarozzi, seguirono il feretro dall'Istituto di medicina legale a Piazza VIII Agosto. Qui, fermato il corteo, la Zanasi pronunciò l'orazione funebre con l'impegno di vendicarne la morte.
Riconosciuto partigiano con il grado di tenente dal 9 settembre 1943 al 23 marzo 1945. [Lia Aquilano-Nazario Sauro Onofri]

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della  Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.