Scheda
Charles Macintosh; nato nel 1916 a Montevideo (Uruguay).
Comandante del «n. 1 Special Force», durante l'autunno e l'inverno 1944-1945 mantenne costanti contatti con il CUMER tramite la radio diretta dal cap. Ferruccio Mazzara e un servizio di corrieri collegato con lo stesso Ilio Barontini.
Poiché Bologna venne considerata in quel periodo «un centro di informazioni di vitale importanza», per «una migliore programmazione» e «per assicurare una piena intesa col CUMER su certi problemi relativi alle operazioni belliche», ritenne opportuno istituire «qualche forma di contatto diretto», che venne realizzata tramite un incontro personale con Sante Vincenzi nella sede del quartier generale del «n. 1 Special Force» sulle colline di Firenze.
Dopo i primi cauti approcci, guadagnò la fiducia del suo interlocutore, con il quale concordò che «al momento opportuno, la BBC di Londra avrebbe trasmesso» - secondo una consolidata consuetudine - «la frase che doveva segnalare l'insurrezione di Bologna»: «All'ippodromo ci sono le corse domani», oppure «dopodomani», a seconda che il preannuncio fosse di 24 o di 48 ore.
Nell'aprile 1945, dopo l'ingresso delle forze alleate a Bologna, «volle controllare la situazione» della città e incontrare Vincenzi. «Quando giunsi nel centro della città - ha scritto - un capo partigiano mi disse che il suo corpo (di Sante Vincenzi) orribilmente mutilato, era stato trovato quel giorno in uno dei sobborghi della città. Sembra che Mario ed un suo compagno fossero stati fermati da una pattuglia, composta di SS e fascisti, che perquisì entrambi e trovò addosso a Mario un pezzetto di carta con il messaggio che la BBC aveva ripetuto in ogni bollettino-notiziario per l'Italia.
Il mio informatore mi disse che Mario era stato torturato e legato poi per i piedi alla parte posteriore di una macchina che aveva attraversato le strade della città». Testimonianza in RB5. [A]