Salta al contenuto principale Skip to footer content

Stefano Golinelli

26 Ottobre 1818 - 3 Luglio 1891

Scheda

Stefano Golinelli, famoso pianista e compositore nato a Bologna il 26 ottobre 1818 e ivi morto il 3 luglio 1891, sin da giovanissimo raggiunse tal grado di perfezione pianistica che il celebre Ferdinando Hiller, di passaggio a Bologna, scrisse di lui nella “Revue et Gazette Musicale” di Parigi che era il primo pianista italiano di quell’epoca. Incoraggiato dallo stesso Hiller diede concerti in tutta Italia, passando in seguito a Parigi, Londra e in varie città della Germania, suscitando ovunque entusiastici consensi e rivaleggiando in bravura con i giganti della tecnica pianistica di quel tempo. Dal 1836 Accademico Filarmonico di Bologna, nel 1840 fu nominato da Rossini, allora Consulente onorario del Liceo Musicale di Bologna, professore di pianoforte nel Liceo stesso, incarico che occupò fino al 1871 fondandovi una scuola celebrata che costituì, assieme alla napoletana fondata dal Thalberg e alla milanese fondata dall’Angeleri, una gloriosa triade. "Quantunque assai giovane di età, è già maestro di musica ed è tanto innanzi nell’arte del suonare il piano-forte da venir subito dopo a que’ sommi che empirono di lor fama il mondo" (Teatri Arti e Letteratura 23 aprile 1840).

Dove il nome di Golinelli si rese giustamente celebre fu nel campo della composizione pianistica a cui egli consacrò gran parte della propria attività. Nella vasta produzione golinelliana vanno citate in primo luogo le tre Sonate, mirabili per forma, per ispirazione e per sviluppo; vanno inoltre segnalate le due raccolte di 24 Preludi, op.23 e op.69, che rimangono modelli insuperabili di eleganza sia sul piano melodico sia sul piano armonico, e nei quali il talento pianistico del Golinelli si dispiega pienamente. Golinelli è uno dei quattro musicisti bolognesi, assieme a Martini, Mattei e Rossini, il cui busto fu eretto nel Pantheon della Certosa. E’ sepolto in una imponente arca alla Certosa di Bologna a fianco di altri bolognesi celebri. Alla sua morte Golinelli donò il suo pianoforte Érard all’Accademia Filarmonica di Bologna.

Luigi Verdi

In collaborazione con il sito Luigiverdi.it