Scheda
Carlo Frati, secondo genito, nasce a Bologna il 22 febbraio del 1863 da Luigi, noto bibliotecario-bibliografo, e Clotilde Busatti. Dopo aver frequentato le scuole pubbliche si iscrive, nel 1882, alla facoltà di lettere dove segue con ottimi risultati tutte le materie e nello specifico i corsi di filologia tenuti dal Carducci stesso. Nella sua tesi di laurea sulla letteratura medievale è presente uno scritto di estrema rilevanza che gli vale il massimo punteggio con la rarissima lode concessa dal Carducci e la vittoria al concorso per il premio Vittorio Emanuele. Grazie al Carducci, Frati riesce a
frequentare un corso di perfezionamento all’Istituto di studi superiore di Firenze dove segue i corsi del P. Villari, C. Paoli e Raina. Il saggio finale presentato a Firenze rispecchia le sue capacità, individuando l’autore di un testo di lingua molto diffuso nel XIV secolo e fino ad allora ritenuto anonimo. Date lesue notevoli qualità, il Carducci gli fa ottenere un impiego presso la Biblioteca Comunale di Bologna e nel 1892 anche di redattore, insieme al fratello maggiore che ottenne anche lui notevoli risultati nello stesso ambito di studi, nella Commissione per i testi di lingua. A causa del suo carattere poco accomodante e la troppa considerazione che ha del suo lavoro, viene spesso trasferito da una città all’altra. Nonostante tutto riesce a raggiungere notevoli risultati e viene apprezzato per il suo lavoro estremamente meticoloso. Già da quando viene trasferito a Modena, nel 1891, per riorganizzare la Biblioteca Estense riesce a mettere a frutto la sua erudizione e le sue conoscenze bibliografiche e bibliotecniche. Questo gli vale la direzione e la qualifica di bibliotecario effettivo già nel 1893. Nel 1896 rientra a Bologna per lavorare nella Biblioteca Universitaria e verso la fine del 1897 si trasferisce a Torino per lavorare nella Nazionale di Torino su volontà del direttore. Messosi in evidenza durante un incendio, salvando fra la notte del 25-26 gennaio del 1904 numerosi manoscritti nella Biblioteca Nazionale di Torino, ottenne il ruolo di direttore dell'istituto. Successivamente dirige la Biblioteca di S. Giacomo di Napoli e poco tempo dopo la Marciana di Venezia (fino al 1913) dove riorganizza la collezione di libri e pubblica diversi testi.
Testimonianza dell’amore che il Frati dimostra alla città lagunare è la donazione alla Marciana della raccolta di testi appartenuti al suo caro amico E. Teza, di cui cura il trasferimento da Padova e la loro sistemazione nella nuova sede. Successivamente, non per sua volontà, viene trasferito a Genova e Parma, dove dall’agosto del 1915 ne diviene direttore. Nel 1918 viene nuovamente trasferito a Bologna presso la Biblioteca Universitaria dove - in veste di direttore - vi rimane fino alla morte avvenuta il 28 febbraio del 1930 a causa di un grave malore dal quale non è più
riuscito a riaversi. Tra le diverse attività dal 1897 dirige fino al decimo volume la Biblioteca di bibliografia italiana e diviene consigliere dal 1908 al 1915 della Società bibliografica italiana. La famiglia in suo ricordo lascia alla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna i suoi cospicui carteggi dove vi sono già presenti quelli appartenuti al padre. Frati riposa nella Certosa di Bologna, Sala del Colombario - pozzetto 788.
Angela Pierro