Scheda
Galileo Chini (Firenze, 2 dicembre 1873 – ivi, 23 agosto 1956) nasce da Elio ed Aristea Bastiani. Dopo aver frequentato la Scuola d'Arte di Santa Croce, lavora come decoratore nella ditta di restauri dello zio paterno Dario. Non termina la formazione artistica all'Accademia delle Belle Arti, e durante la frequentazione dell'istituto, tra 1895 e 1897, conosce Elvira Pescetti che diventa sua moglie nel 1899. In questi anni è chiamato ad eseguire le prime decorazioni murali, a volte integrando antichi affreschi rinascimentali, come nel caso di San Miniato. A 23 anni, nel 1896, fonda la manifattura Arte della Ceramica insieme ad altri artisi ed artigiani. La produzione artistica ottiene riconoscimenti in varie esposizioni internazionali ma l'esperienza di Chini termina nel 1904, cui segue nel 1906 la nascita delle Fornaci di San Lorenzo con il cugino Chino. Una delle sue prime imprese decorative autonome e pienamente Liberty si compie tra 1911 e l'anno successivo a Porretta Terme, con la cosidetta Sala Bibita, uno spazio a pianta rettangolare adibita alla distribuzione delle acque termali. Conosciuta anche come il Grottino del Chini, è decorata con oltre 5.000 piastrelle di maiolica in stile Floreale. Presente ad innumerevoli esposizioni nazionali ed internazionali, è autore di tutta la decorazione della sala dello scultore Ivan Mestrovic, alla XI° edizione della Biennale di Venezia 1914.
Al 1911 si data il trasferimento nel Siam, odierna Thailandia. Chiamato dal Re Chulalongkorn - Rama V, esegue gli affreschi per il nuovo Palazzo del Trono a Bangkok. L'esperienza è fondamentale nel definire ancor più il senso decorativo e naturalistico della sua produzione artistica, arricchendolo di esotismo. L'attività dell'artista ormai spazia anche nel campo degli arredi, della pittura di cavalletto, della scenografia teatrale. Nel 1920-1923 completa a Salsomaggiore Terme la decorazione delle Terme Berzieri e, più tardi, nel 1926, nel Grand Hôtel des Thèrmes, poi di altre residenze ed edifici pubblici della cittadina. Negli anni successivi è chiamato a definire la decorazione del Grand Hotel & La Pace a Montecatini (1925-1926), per gli ambienti della motonave Augustus, per la sede milanese della Società elettrica Montecatini (1928). Negli anni successivi organizza diverse mostre personali tra cui a Bologna nel 1934. Per la città felsinea nel 1942 viene incaricato alla decorazione del grande salone interno della Casa del Contadino, ora Camera del Lavoro di Bologna. Questo ciclo di affreschi si può considerare l'ultimo grande lavoro da lui dipinto. Nel 1946 muore la figlia Isotta e negli anni successivi si fa sempre più grave il disturbo alla vista, che arriva alla cecità. Nel 1956, anno della sua morte, espone a Bogotà, in Colombia.