Note sintetiche
Scheda
Quinto Branchini, «Carlo», da Aristide e Annunziata Gallerani; nato il 19 settebre 1915 a San Giovanni in Persiceto. Nel 1943 residente a Sala Bolognese. 4a istituto tecnico. Impiegato alla Ducati.
Richiamato sotto le armi come sottufficiale dei carabinieri, l’8 settembre 1943 si trovava in servizio presso la stazione dei carabinieri di Portomaggiore (FE). In contatto con antifascisti del luogo, fornì armi e munizioni alle formazioni partigiane. Scoperto nel giugno 1944, dovette fuggire per non essere deportato.
Per la diserzione e per tale attività, il Tribunale speciale di Bologna lo condannò a morte, in contumacia, nel dicembre dello stesso anno.
Entrato nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi con incarichi organizzativi, il 2 settembre 1944 sul monte Cece (Casola Valsenio - RA) si meritò un encomio solenne e la citazione nel bollettino straordinario, per essere riuscito a fermare e a far retrocedere molti tedeschi, dando la possibilità ai partigiani di passare al contrattacco. Anche la famiglia subì la reazione dei nazifascisti. Il 20 febbraio 1945 il fratello Adolfo venne arrestato; il 28 febbraio 1945, prelevato e poi ucciso dalle SS. La casa colonica ove abitava fu saccheggiata.
Riconosciuto partigiano col grado di tenente dal 30 giugno 1944 al 22 febbraio 1945. [A-M]