Note sintetiche
Scheda
Aldo Borghi, di Enea, aspirante ufficiale nel 35mo reggimento Fanteria, nato a Bologna il 28/11/1899, dimorante a Bologna, morto per ferite sul campo a Malga Sorgente (Altopiano di Asiago) il 4/5/1918 e sepolto nel cimitero di Brentonico, ora a Bologna. Studente. Celibe. Laureato ad honorem il 9/1/1919 in Medicina e Chirurgia (Facoltà di Medicina e Chirurgia). Iscritto al I anno di corso (1917-18). Archivio Storico dell'Università di Bologna
"A pochi giorni di distanza dalle onoranze tributate a Cesare Tugnoli, i repubblicani di Bologna, si apprestano a ricevere la salma di un altro loro compagno di fede, Aldo Borghi, volontario di guerra, caduto eroicamente nel 1918. Essa giungerà domani alle ore 17 a Porta Galliera. La pietà dei congiunti l'ha riesumata dalle zolle del fronte. L'Eroe ritorna in tal modo alla sua Bologna, alla città che lo vide partire giovanetto, appassionato dall'ideale patriottico ed umanitario per immolarsi alla causa d'Italia. Aldo Borghi fu uno di quei magnifici giovani che incuranti di se e delle loro fortune abbandonarono con eroica spontaneità le case, gli studi, le speranze della carriera per ascoltare soltanto la voce della loro Patria. Di modesta famiglia, Aldo Borghi, aveva saputo superare mediante l'ingegno vivace e la costanza del carattere i corsi dell'istruzione ginnasiale e liceale. Iscrittosi all nostra università proseguiva alacremente gli studi e stava per raggiungere la soddisfazione delle più fervide speranza sue e della famiglia. Sopraggiunta la guerra, egli che dai libri di Giuseppe Mazzini aveva ricavata la fede della sua anima e la norma della sua vita, non seppe timori ed esitazioni. Fu interventista fra i primi, e quando l'Italia entrò nel conflitto partì volontario benchè le cagionevoli condizioni della sua salute lo dispensassero da qualsiasi servizio militare. Non si possono leggere le sue lettere dal fronte senza provare un sentimento di commozione profondo. Vibra in esse tutto il fervore della sua idea, lo spasimo per una Patria migliore fra Patrie migliori. Il 1° maggio 1918, pochi giorni prima della morte, in una lettera alla fidanzata egli esprime la nostalgia delle grandi manifestazioni popolari esaltanti la festa del lavoro e l'amarezza insieme pei traviamenti del popolo che i falsi pastori avevano allontanato dallo spirito purissimo del socialismo mazziniano. La morte gli impedì la salutare la vittoria ch'egli aveva ardentemente sognata. Oggi i suoi fratelli di fede si stringono intorno a Lui che torna e davanti alla sua salma rinnovellano il proposito fermo irriducibile di continuare nella buona battaglia pel conseguimento delle finalità supreme del loro ideale". (Il Resto del Carlino, 11 ottobre 1921)
L'Albo d'Oro indica l'Altipiano di Asiago come luogo di morte.