Schede
Vincenzo Toldi (?-1860) aveva rilevato nel 1839 una piccola bottega di chincaglierie e ferramenta nell’antico Mercato di mezzo, in Via Spaderie. L’attività della Ditta, nella cui conduzione erano subentrati i figli Domenico (?-1888) e Leone (?-1919), si era poi indirizzata verso gli apparati di sicurezza, ottenendo benemerenze all’Esposizione di Imola, nel 1883, ed in quella Italiana di Torino, l’anno successivo. Nel 1886 la sede era stata trasferita in Via Mascarella, in uno stabile nel quale venivano fabbricate casseforti, serrature e ferramenta, destinate soprattutto agli Istituti di Credito, alle Compagnie di Assicurazioni ed agli Uffici delle Dogane. In Via Spaderie era stato mantenuto un magazzino per la vendita di forniture per orologiai, strumenti matematici e ottici, macchine turabottiglie, tubi in gomma ed altro ancora. Risale al 1887 una sentenza di fallimento per alcune cambiali protestate. Alla fine del secolo la Toldi occupava una sessantina di addetti e vantava anche una clientela istituzionale, come la Cassa di Risparmio di Bologna, gli Uffici del Bollo ed il Registro del Regio Governo. Nel 1909 i sei figli di Leone Toldi avevano costituito la società in nome collettivo Toldi Vincenzo & C., con firmatari Carlo e Vincenzo. L’officina nel 1920 era stata trasferita in Via Spartaco e l’anno seguente in Via San Vitale (dal 1951 denominata Via Triachini). Il numero degli operai era sensibilmente diminuito, fino a 27 nel 1925. La Ditta era cessata, con lo scioglimento della Società, nel 1959.
Antonio Campigotto
Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016