Schede
La storia dell’azienda Longo ha caratterizzato lo scenario economico-industriale italiano a cavallo tra il XIX e il XX secolo, attraverso le vicende di cinque generazioni della famiglia a cui si deve la sua fondazione e il suo sviluppo nel corso dei decenni. Tutto ebbe inizio con il capostipite Antonio Longo (1750 – 1822/25?), che fondò a Venezia nel 1811 una prima tipografia, alla quale seguì, alcuni anni dopo, la stamperia “Longo & Zoppelli” a Treviso. Un impulso deciso all’attività si deve al figlio Gaetano Longo (1796 – 1882): dotato di un grande talento imprenditoriale, che gli valse il soprannome di “Gutenberg italiano”, oltre ad implementare il lavoro della tipografia di famiglia attraverso l’apertura di nuove sedi, si dedicò alla diversificazione dei settori di interesse, passando dall’attività tipografica in senso stretto anche alla fabbricazione della carta e persino di spartiti musicali (grazie a quest’ultima impresa, instaurò una feconda collaborazione con la celeberrima “Ricordi” di Milano). Non avendo Gaetano avuto figli maschi, il suo successore alla guida dell’azienda fu il nipote Antonio Longo jr. (1840 – 1894), il quale tuttavia si ritirò presto a causa di precoci problemi di salute.
Gli subentrò il figlio Domenico Longo (1872 – 1952), già avviato agli studi in Medicina. Egli si dedicò anima e corpo all’azienda di famiglia, la cui sede fu costretto a spostare a Bologna a seguito della Prima Guerra Mondiale. Nel 1926 nacque la “Fabbrica Italiana Prodotti Leonhardi” (italianizzato in “Leonardi” nel 1939) per la realizzazione di cancelleria ed articoli per ufficio, che avrebbe costituito il core-business degli anni a venire. Dagli anni ’30 in poi, Domenico – in collaborazione con il figlio Giorgio – sviluppò il comparto per il disegno e le belle arti, tramite l’acquisizione di una vecchia fabbrica viennese del settore. Il figlio Giorgio Longo (1909 – 1973), che aveva iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia nel 1927, forte dei suoi studi tra Italia, Svizzera e Germania comprese subito che, per poter competere con le nuove realtà del settore, era necessario ampliare e diversificare la produzione. Fra i nuovi articoli messi in produzione – che riscossero un notevole successo commerciale – vi furono quelli dedicati alla dattilografia, i nuovi colori (ad olio e a tempera) e gli articoli per le belle arti, gli strumenti di precisione per disegno, gli articoli da ufficio in plastica, le penne con punta sintetica, le gomme per cancellare.
La crescita dell’azienda non arretrò neppure dopo i gravi danneggiamenti subiti dallo stabilimento nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale: la fabbrica fu ricostruita in tempi molto rapidi, già prima della Liberazione, e la produzione venne riavviata nel 1945. Il 1954 fu un anno importante per Giorgio Longo: sotto la sua guida, la “Fabbrica Italiana Prodotti Leonardi” divenne società per azioni mutando la propria denominazione in “Fabbrica Prodotti Longo”, ed inoltre egli fondò la rivista mensile “Selecart” (magazine di prodotti da ufficio e cartoleria, arricchita tuttavia con diverse rubriche di attualità, cultura, spettacolo ed editoria), che diresse personalmente e che venne distribuita in tutta Europa – anche nelle biblioteche – fino al 1973. Con la crescita sul mercato dell’utilizzo delle materie plastiche, Longo, in maniera assai lungimirante, decise di orientare la sua produzione anche in questa direzione, producendo raccordi per linee di scarico in PVC per il comparto dell’edilizia: nacque così, intorno al 1963, la “Redi S.p.A.” a Ponte Ronca, nel Comune di Zola Predosa, vicino Bologna, che in breve tempo divenne una delle maggiori realtà produttive del settore in Europa. Fu in quegli stessi anni che l’azienda divenne concessionaria e distributrice in esclusiva per l’Italia dei marchi Armor, Pilot e Waterman.
Nel 1968 tutto l’impianto produttivo venne trasferito nella nuova sede di Zola Predosa, e l’azienda raggiunse circa 500 dipendenti. Infine, sempre attorno al termine degli anni ’60, fu creata una nuova realtà, la “Longo Sub” – con tanto di logo raffigurante un nuotatore stilizzato – che si specializzò nella produzione di attrezzature per attività subacquee (maschere, pinne, boccagli, mute da immersione, bombole, fucili e così via). L’azienda “Longo S.p.A.” non gli sopravvisse a lungo, ma la sua personalità e l’eco di quanto egli seppe creare in 46 anni di ininterrotta e operosa attività, continuano ancora oggi ad essere perpetuati dal ricordo del nipote Ascanio Balbo di Vinadio.
Testo realizzato in occasione della mostra 'A ciascuno il suo giorno', Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, ottobre 2022 - febbraio 2023. Bibliografia: Il Resto del Carlino, 1 giugno 1973, pag 6; Il Corriere dell’Aviatore, 31 ottobre 1973, pag 8.