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Granatieri di Sardegna, 1° e 2° reggimento

Schede

La dichiarazione di guerra trova la Brigata nei pressi di Palmanova. Assegnata alla 13° Divisione, essa si impegna nelle prime operazioni il 5 giugno 1915, avanzando verso Begliano e San Canziano d'Isonzo, quindi verso Selz e Monfalcone, dove é però fermata dal nemico che infligge al solo I° reggimento 282 perdite. Durante la Prima battaglia dell'Isonzo (23 giugno-7 luglio), la Brigata ha il compito di prendere le quote 121 e 85 nel settore di Monfalcone. Gli attacchi restano senza successo per la reazione degli austriaci, che fanno grande uso di mitragliatrici e lanciabombe. Le perdite subite impediscono alla Brigata di partecipare pienamente alla Seconda battaglia dell'Isonzo (18 luglio-3 agosto), in linea è chiamato il solo IV° battaglione del I° Reggimento con obiettivo le cave di Selz: la debole preparazione d'artiglieria, che non apre varchi nei reticolati, non permette ai granatieri nessuna progressione verso l'obiettivo loro assegnato, le perdite sono elevatissime. Il 10 agosto, ricevuti i complementi, la Brigata Granatieri si lancia al completo ancora contro le quote 121 e 85; stroncato sul nascere l'attacco alla quota 85, le forze sono dirottate sulla q.121, che viene presa e perduta diverse volte in seguito ai contrattacchi avversari: a sera, un manipolo di granatieri che resisteva dentro alle trincee nemiche, 5 ufficiali e 152 soldati, non sorretto dall'arrivo di rinforzi, deve arrendersi agli austriaci. Dopo questi episodi, la Brigata passa in seconda linea a riposo, sino all'inizio della Terza battaglia dell'Isonzo (18 ottobre-4 novembre), quando rientra in linea sul Sabotino, con l'ordine di partecipare alla conquista della posizione chiamata “il fortino”, gli assalti vengono rinnovati più volte, tutte le conquiste sono aspramente contese dal nemico che non si arrende e riceve, anzi, rinforzi dalla piazzaforte di Gorizia. Per vedere un modesto cedimento nella linea difensiva austriaca, bisogna attendere la Quarta battaglia dell'Isonzo (10 novembre-5 dicembre): nel settore di Oslavia, la quota 188 viene conquistata il 20 novembre 1915; il prezzo pagato è durissimo, tra ottobre e novembre sono posti fuori combattimento 82 ufficiali e 1900 uomini di truppa. Le bandiere dei 2 Reggimenti ricevono la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Il 15 maggio 1916 inizaia sugli altipiani, l'offensiva austriaca nota col nome di Strafexpedition (15 maggio-18 giugno); tutta la Brigata è inviata sull'Altipiano con l'ordine di fermare il nemico sulla linea di massima resistenza Monte Cengio-Lemerle. La lotta si accende accanita su tutto il fronte, specialmente presso Cesuna, Fondi e Monte Cengio, e si protrae ininterrotta nei giorni 29, 30 , 31 maggio. Il 3 giugno il Cengio è investito da un poderoso bombardamento a carattere distruttivo, cui fa seguito l'attacco delle fanterie austriache; due battaglioni di granatieri resistono fino allo stremo, poi debbono soccombere, i superstiti ripiegano verso il vicino monte Paù assieme ai resti della intera Brigata. Fino al 7 giugno, con il concorso di altri reparti di fanteria, la linea M. Paù - M. Busibollo, regge all'urto nemico, poi, finalmente, la spinta avversaria si attenua e la battaglia inizia a scemare di intensità. La Brigata Granatieri di Sardegna, ridotta ad un solo battaglione, con quasi 5.000 uomini fuori combattimento, rientra nelle retrovie per ricostituirsi. Ma sul Carso è pronta l'offensiva verso Gorizia ed il 6 agosto la 2° e 3° Armata investono il Sabotino, il Podgora, Oslavia, tutto il pianoro carsico (Sesta battaglia dell'Isonzo 6-17 agosto); la Brigata Granatieri partecipa alla conquista del monte San Michele, a sostegno della Brigata Catanzaro investita dal contrattacco della 58° divisione Ungherese; passa poi all'inseguimento del nemico, ritiratosi il giorno 10 oltre il vallone di Gorizia, sulla nuova linea di resistenza Nad Logem - quota 187 sud - Veliki Hriback - Pecinka, dove si blocca l'avanzata delle truppe italiane. La Settima battaglia dell'Isonzo (14-18 settembre), vede la Brigata in linea ancora contro le stesse posizioni, nei giorni dal 14 al 17 viene dispiegato il massimo sforzo offensivo contro il Veliki, che porta alla conquista di modeste posizioni nemiche ed al parziale controllo della strada verso il paese di San Grado. Le perdite sono però rilevanti, oltre 1600 uomini, e la Brigata viene mandata a riposo per ricostituirsi, rimanendovi fino alla fine del 1916. Nei primi mesi del 1917, essa è impiegata in lavori difensivi sul Carso ed alla istruzione dei nuovi complementi, rientra in linea solo nella Decima battaglia dell'Isonzo (12 maggio-8 giugno), dispiegandosi nel settore di Case Boneti per puntare poi verso il paese di Selo e le vicine quote 219 e 241. Per gli austro ungarici, quella è l'ultima linea difensiva prima di Trieste, la loro resistenza ed i contrattacchi disperati non permettono rilevanti conquiste da parte italiana. Di fronte a Selo ed alle due quote la lotta si accende spesso a corpo a corpo, la Brigata Granatieri ottiene alcuni successi nel settore quota 241-strada Komarje-Selo, pagandoli con quasi 2500 uomini fuori combattimento. L'Undicesima battaglia dell'Isonzo ( 22 luglio - 13 agosto ) trova il I° e II° reggimento Granatieri ancora nello stesso settore. Durante l'offensiva austriaca che porta l'esercito italiano sul Grappa ed il Piave, la Brigata retrocede lentamente sempre combattendo, prima verso il Tagliamento, poi il Livenza, per passare il Piave il giorno 9 novembre a Ponte di Piave, occupando il settore del fiume tra Zenson e Capo Sile. Nei primi mesi del 1918, la Brigata viene impiegata in compiti di controllo del territorio, alternandosi tra prima linea e retrovia con altri reparti, tornando anche in Trentino, sul Baldo, presso Brentonico. Scatenatasi in giugno l'ultima grande offensiva austriaca, la Battagalia del Solstizio, essa è impiegata per una irruzione sulla riva sinistra del Piave Vecchio a Capo Sile, per creare una testa di ponte verso il ramo del fiume chiamato Piave Nuovo. L'azione, pur fortemente contrastata, riesce ed il I° reggimento il 6 luglio si schiera sulla linea La Trezza-Passo del Palazzetto, alternandosi in trincea con i reparti del II° . Il 30 di ottobre, iniziatasi la battaglia di Vittorio Veneto, essa insegue il nemico ormai in rotta che si ritira verso il Tagliamento; l'ordine di cessazione delle ostilità trova i due reggimenti nei pressi di San Giorgio a Nogaro. Il 5 giugno 1920, alle bandiere di guerra del I°e II° Reggimento brigata Granatieri di Sardegna viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare, per l'eroismo dimostrato nelle battaglie del 1917.
Tra i decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare troviamo anche il granatiere Alfonso Samoggia di Bologna:
"In una cruenta azione disimpegnava instancabilmente il proprio servizio, sia recando ordini fra le linee più avanzate, sia rifornendo le munizioni sulla linea del fuoco, ed attraversava all'uopo più volte, e da solo, una zona di cresta scoperta e furiosamente battuta dal tiro avversario. In una successiva circostanza, in cui un attacco estremamente violento di soverchianti forze nemiche seminava la morte fra le nostre truppe ed inevitabilmente le serrava sempre più da presso, intuendo l'imminente pericolo, di propria iniziativa, sotto il grandinare dei proiettili, correva con impareggiabile serenità a chiedere rinforzi. Deluso nella propria speranza per la totale mancanza di truppe disponibili, nel tornare sopra i suoi passi, cadeva colpito a morte nel momento in cui giungeva presso il proprio ufficiale. Dando allora fulgida prova dei più eletti sentimenti, per infondere a questo nuova fiducia, contrariamente al vero, egli gridava tra gli spasimi: Tenente, i rinforzi arriveranno; resista fino alla morte!"
Quota 1152, Cesuna (Asiago), 31 maggio-3 giugno 1916
Paolo Antolini