Schede
Durante la lotta di liberazione il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Imola stabilì le cariche pubbliche che sarebbero state assegnate ai partiti, all’indomani della fine della guerra e in attesa di libere elezioni.
Quella di sindaco spettò al PSIUP che designò Giulio Miceti, ultimo sindaco eletto a Imola nel 1920 e destituito dai fascisti nel 1921.
Il 16 aprile 1945, due giorni dopo la liberazione di Imola, il CLN – in accordo con i partiti, che avevano designato i candidati, e con l’assenso dell’AMG - nominò la nuova giunta: Mario Tarlazzi (PSIUP), istruzione; Egidio Lenci (PCI), igiene; Nella Baroncini (PCI), assistenza; Decio Marchesi (PSIUP), stato civile; Annibale Marocchi (DC), finanze; Primo Bassi (anarchico), annona; Giacomo Taroni (DC), ufficio tecnico. Il 18.4 il CLN nominò assessore Andrea Mancini (PCI).
Poiché Miceti - catturato e deportato dai tedeschi - non poté assumere la carica, l’AMG l’affidò a Tarlazzi e a Lenci quella di vice.
Miceti rientrò a Imola il 22 aprile e il 27 presiedette la prima riunione. La presenza di Primo Bassi nella giunta rappresentò una grande svolta storica, in Emilia-Romagna, perché mai un anarchico aveva fatto parte – in rappresentanza ufficiale della FAI - di un consiglio comunale. [O]