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Giunta comunale di Bologna alla Liberazione

aprile 1945 - marzo 1946

Schede

Durante la lotta di liberazione il Comitato di Liberazione nazionale (CLN) di Bologna stabilì le cariche pubbliche che sarebbero state assegnate ai partiti all’indomani della fine della guerra, in attesa di libere elezioni.
Il CLN si attenne ad una decisione presa dal CLN Alta Italia, il quale aveva deciso l’assegnazione delle cariche di sindaco, prefetto e presidente dell’amministrazione provinciale delle principali città dell’Italia del nord.
A Bologna la carica di sindaco spettò al PCI, il quale designò prima Paolo Betti e poi Giuseppe Dozza. La mattina del 21.4.1945 – senza consultare l’AMG – il CLN nominò Dozza sindaco e tre vice sindaci: Mario Forcellini (PdA), Artemio Pergola (PSIUP) e Angelo Senin (DC).
Al termine di non facili trattative, il 2.5.1945 l’Allied military government occupied territory, (AMGOT o AMG) nominò - su designazione del CLN - la Giunta comunale di Bologna. Di questa facevano parte il sindaco, i 3 vice sindaci e gli assessori Giovanni Bordoni (PSIUP), alimentazione; Giuseppe Beltrame (PCI), sanità; Giovanni Bortolotti (PRI), polizia; Arsilio Colombini, detto Ersilio, (PCI), tributi; Domenico Comandini (DC), istruzione, quasi subito sostituito da Giovanni Elkan; Enzo Mario Martini (PLI), economato; Pietro Valenza (PRI), ufficio legale; Emilio Vivaldi (PLI), ragioneria; Jonio Zuffi (PSIUP), lavori pubblici. Beltrame e Valenza erano assessori supplenti. 

Il 7.5 l’AMG ratificò la designazione di Dozza, senza ottenere le sue dimissioni, come aveva chiesto, non avendo gradito la nomina fatta dal CLN. Il 12.5 l’AMG nominò 2 assessori supplenti: Emanuele Emiliani (PdA) ed Elio Vancini (PSIUP).
La Giunta comunale - alla quale nell’ottobre 1945 fu affiancato un Consiglio comunale consultivo, nominato dal CLN - restò in carica sino alle elezioni del marzo 1946. [O]