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Federazione impiegati e operai metallurgici (FIOM)

1901

Schede

Nel 1892, prima della nascita delle grandi confederazioni nazionali dei lavoratori, ma in concomitanza con quella del PSI, molte leghe dei lavoratori sentirono la necessità di avere un organismo nazionale di categoria in grado di coordinare le agitazioni che avvenivano in modo spontaneo e di dare una strategia comune.
Tra le prime si mossero quelle dei lavoratori metallurgici della provincia di Milano, seguiti da quelli delle altre zone industriali. Nel 1897 fu costituito un comitato nazionale di coordinamento che preparò il primo congresso nazionale dei metallurgici, svoltosi il 16.6.1901 a Livorno.
Nacque così la FIOM, Federazione impiegati e operai metallurgici, con 18.470 associati.
Nel 1920, dopo l’occupazione delle fabbriche, raggiunse il massimo sviluppo organizzativo con 195.939 iscritti, per cominciare quasi subito una lenta decadenza a causa della violenza squadrista e della divisione interna tra la maggioranza socialista e la minoranza comunista.
Dopo l’accordo di palazzo Vidoni, in base al quale la Confindustria s’impegnava ad avere rapporti solo con i sindacati fascisti, la FIOM perse, come gli altri sindacati confederali, ogni peso contrattuale e praticamente non esisteva più quando, nell’agosto 1925, avvenne l’autoscioglimento delle organizzazioni sindacali. Fu ricostituita dopo la caduta del fascismo. [O]