Schede
Costituita nel marzo 1915 con battaglioni del 68° e 78° Fanteria.
Anno 1915
Agli ordini della 35a divisione, la Brigata spende i mesi di giugno e luglio in un periodo di allenamento ed istruzione. Alla metà del luglio i due reggimenti vengono separati, per poi essere riuniti alla fine di settembre presso Tonezza (nel Vicentino). Nell'ottobre la Brigata è impegnata sul fronte trentino, e dal 18 ha l'ordine di riprendere le operazioni verso le posizioni nemiche della linea Plaut – Bocca Val Orsara – Durer. Nonostante l'attacco fosse stato preceduto da un intenso tiro d'artiglieria, le sortite dei reggimenti si infrangono contro i reticolati avversari, protetti dalle mitragliatrici e dalla fucileria austriaca. Sino al 25 ottobre, sono diversi gli attacchi tentati contro questa linea, ma nessuno di essi ha esito positivo.
Le mutate condizioni atmosferiche consigliano, dall'inizio di dicembre, l'impiego in linea di un solo reggimento, alternandolo con quello a riposo nel settore di Tonezza.
Anno 1916
La Brigata è inviata, all'inizio del marzo, nel settore vicino a Libussina (sl. Libušnje, in prossimità di Caporetto): agli ordini dell'8a divisione il 159° viene dislocato sul Monte Mrzli. Fino alla fine del maggio i due reggimenti si alternano in linea su questa posizione.
Il mese di giugno vede gli uomini della "Milano" alle dipendenze del XX Corpo d'Armata: toccata dapprima la zona di Primolano (in Valsugana), vengono quindi inviati in quella del Monte Brustolae come riserva divisionale. Tra il 17 giugno e il 7 luglio i due reggimenti sono duramente impegnati nel fronteggiamento degli austriaci tra la Malga Ronchetto, Roccolo Astoni ed il Monte Cimone di Tonezza: questi scontri seguono lo sfondamento nemico dovuto alla Strafexpedition del maggio e la quasi subitanea controffensiva italiana, che riuscì a recuperare parte del terreno perduto. Le posizioni del Cimone – seppur a costo di gravi perdite – sono occupate il 26. Tra il 28 giugno ed il 6 luglio le azioni vengono quindi rivolte contro il Monte Zebio: con grande impeto alcune compagnie del 159° e del 160° occupano la trincea nemica riuscendo a catturare 350 prigionieri. Il giorno successivo la "Milano" è sostituita in linea ed inviata, come riserva di Corpo d'Armata, nella valle di Campomulo (sempre nel Vicentino). Ricollocato nel settore del Monte Zebio nella seconda metà del mese, il 159° tenta per quattro volte una sortita contro le postazioni avversarie, venendo sempre rintuzzato dagli austriaci. A fine mese la Brigata è richiamata a Malga Ronchetto (a sud dello Zebio), a disposizione del Comando delle truppe dell'Altipiano.
Nella prima metà di agosto gli uomini della "Milano" sono tradotti presso Cerovo Basso (oggi Cerò di Sotto, sl. Dolnje Cerovo), come riserva del VI Corpo d'Armata. Il 159° è quindi destinato a Gorizia, mentre il 160° raggiunge Peuma. Da qui fino alla fine dell'anno la Brigata si alterna con i soldati della "Abruzzi" fra la zona del fronte – che dalla strada di Rusic porta al torrente Corno – e quella degli accantonamenti di Cerovo Basso.
Anno 1917
All'inizio di febbraio, seppur di riposo presso il settore di Cerovo – San Floriano del Collio – Medana, le operazioni per la conquista di quota 166 (nella zona di Gorizia) impongono il ritorno in linea della Brigata: dopo la sua presa da parte di alcune compagnie del 57° reggimento, gli uomini della "Milano" vengono quindi chiamati a compiere un intenso lavoro di sistemazione di quelle trincee.
A fine aprile la Brigata è inviata a Valerisce (San Floriano) da dove, in previsione della X battaglia dell'Isonzo, è inviata in prima linea: l'obiettivo assegnatole è il Monte San Gabriele. Il 14 maggio gli uomini toccano quota 100, dove combattono corpo a corpo con i difensori: ne cadono prigionieri una trentina, ma il tiro dell'artiglieria impone un ripiegamento sulle posizioni di partenza. Fino al 16 proseguono reiterati e sanguinosissimi attacchi verso le quote 100 e 166, prima che la Brigata riceva l'ordine di rientrare a Cerovo. Il 26 maggio il comando di brigata assume la difesa della Selletta del Monte Vodice, mentre i suoi battaglioni rimangono a disposizione della 53a divisione. Fino all'inizio del giugno si susseguono azioni dei combattenti della "Milano" contro le quote più alte del Vodice: quattro battaglioni vengono posizionati nelle trincee della Selletta del Kuk (it. Monte Cucco) e dello stesso Vodice fino all'ordine di riposo, giunto il 12, presso gli accantonamenti di Scriò (presso Dolegna del Collio).
A metà agosto, nell'imminenza dell'offensiva verso l'Altipiano della Bainsizza, il 159° è inviato a Debenje come riserva del Corpo d'Armata, mentre il 160° è tradotto nei settori di Plava (nei pressi di Canale d'Isonzo), Anhovo (it. Anicova Corada) e del medio Ancase. Questo reggimento avanza sulla sinistra dell'Isonzo: raggiunta Lastivnica il 22 cattura là più di 500 prigionieri e molte armi, mentre il giorno successivo riesce a toccare quota 747 del Monte Jelenik. Su queste posizioni viene poi raggiunto dal 159° che, sotto il temporaneo comando della "Tortona", riesce a catturare oltre 600 nemici, nonché 3 cannoni, una grande quantità di mitragliatrici e molto altro materiale. Da qui i due reggimenti riuniti puntano quindi verso la Bainsizza, ma vani risultano i loro attacchi verso le quote 878 e 862. Sostituiti infine dagli uomini della "Sassari", il 28 i due reggimenti si dividono tra Vrh e il Monte Oscedrik.
Entrambi i reggimenti, nella seconda metà del mese di settembre, vengono inviati sulla sponda sinistra dell'Isonzo: il 2 ottobre gli austriaci sferrano un attacco, preceduto da una violenta preparazione ad opera della loro artiglieria. Superate le trincee presidiate dal 159°, essi si dirigono in direzione di Case Kramarca, ma i due reggimenti riescono però a respingerli. Pochi giorni appresso la "Milano" è inviata a Subida (nei pressi di Cormons) per un suo riordino.
In vista della controffensiva austro-germanica, i combattenti sono schierati sulle alture di San Nicolò, ma lo stesso 27 sono costretti a ripiegare a causa della preponderanza delle forze avversarie.
Giunta il 29 novembre a Castelnuovo Fogliani (nei pressi Alseno, nel Piacentino), la Brigata è qui disciolta.
Andrea Spicciarelli
FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VI, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 203-208