Schede
La mattina del 2.7.1924 il prefetto di Bologna informò il governo che nel pomeriggio si sarebbe tenuta una riunione dei partiti antifascisti nello studio dell’on. Mario Bergamo per costituire un organismo unitario il quale avrebbe dovuto promuovere un’azione comune contro il regime fascista.
Il prefetto fece presidiare lo studio di Bergamo e in una successiva relazione scrisse che erano intervenuti gli on. Luigi Fabbri e Leonello Grossi del PSI, l’on. Fulvio Milani del PPI, Mario Longhena del PSUI, Giovanni Ghiselli del PRI, Leonildo Tarozzi corrispondente de “l’Unità” e Edmondo Montanari dell’”Avanti!”.
Il giorno dopo il direttivo del PPI decise, con un documento pubblicato sui giornali, che non sarebbe più intervenuto a simili riunioni.
Il 18.1.1925 nello studio dell’avv. Ugo Lenzi si tenne una nuova riunione dei rappresentanti di partiti e gruppi politici antifascisti. Erano presenti: Longhena, Pericle Pelliccioni di Democrazia sociale, Giovanni Bordoni del PRI, Jonio Zuffi d’Italia libera e Lenzi per la massoneria di vicolo Bianchetti 4 aderente alla massoneria di Palazzo Giustiniani a Roma.
Il PSI non fu presente per un disguido. Il PPI non intervenne perché contrario alla presenza del PSI. S’ignora se il PCI sia stato invitato.
Al termine della riunione fu costituito il Comitato delle opposizioni, al quale aderì in seguito il PSI. (ASB, GP, 1925, b.1.418, cat.7, fas.1, “Comitato opposizioni”). Questo organismo, che avrebbe dovuto coordinare l’azione dei partiti antifascisti, si sciolse dopo pochi mesi. [O]