Schede
Firmato “Prof: Lodi” all’interno dell’imboccatura. Questo bel vaso a bocca schiacciata, con “rose di macchia” applicate a rilievo e dipinte ad impasto, fa parte di una serie di lavori d’arte che Lodi doveva aver eseguito principalmente per sé. La tipologia è, infatti, totalmente estranea a quelle notoriamente prodotte dalla Sezione Artistica della Cooperativa imolese, peraltro difficilmente riproducibile serialmente: una episodica produzione, dunque inadatta ai fini della commercializzazione. Carmen Ravanelli Guidotti, che pubblica il vaso, osserva come “la duttilità e la delicatezza già riconosciute al repertorio di fiori recisi di G. Lodi si ricollega ad un bagaglio europeo trasfuso abbondantemente e circolato sugli oggetti stile Restaurazione, che viene recepito da molte manifatture europee”. Il côté culturale che più sembra aver più influenzato Lodi – di cui è testimonianza anche quest’opera ceramica realizzata con la tecnica mista plastico-pittorica – è identificato dalla ceramologa imolese con quell’“impressionisme japonisant”, che rintraccia nelle porcellane prodotte a Limonges dalla manifattura di Haviland, come anche nei bellissimi vasi della fabbrica d’Auteil, influenze assimilate dal bolognese sia durante il suo breve soggiorno parigino, sia nelle varie Esposizioni succedutesi in quegli anni. Fonti d’ispirazione che, a ben guardare, Lodi rielabora secondo un suo stile personalissimo “originale, persino colto”, “un delicato naturalismo, un’adesione al ‘giaponismo’ alla moda che aveva già permeato la produzione di Auteil; una vena che si coglie anche nei lavori dei vetrai francesi Gallé … o nei prodotti degli inglesi Stevens e Sturbridge … così anche i vasi alla maniera dei modelli orientali in giada fabbricati in gres smaltato dalla Manifattura ungherese di Zsolnay; sono tutte esperienze che sentiamo vicine alla sensibilità e alla cultura europea di Lodi, che egli era in grado di proiettare e rivelare sulla sua tutta personale produzione di vasi con fiori plastici”.
Gaetano Lodi (Crevalcore, 1830 - Bologna, 1886) (1883-1886), Vaso con rose applicate a rilievo, maiolica, diametro cm 39 (h). Imola, Museo della Cooperativa Ceramica.
Marco Violi
Bibliografia essenziale: CARMEN RAVANELLI GUIDOTTI, La Società Cooperativa Ceramica di Imola: Centovent’anni di opere, Milano 1994, pp. 58, 59 fig. 87. Testo tratto dal catalogo "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell’arte sacra", a cura di Marco Violi, Sasso Morelli di Imola, Chiesa del Morelli 6-8 settembre 2019, iniziativa di CLAI - Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi sca. In collaborazione con il Museo Diocesano di Imola.