Schede
Se la bambina di Lionne aveva mostrato il suo piccolo salvadanaio, Codognato ha preferito portarne all’attenzione dei fruitori un esempio gigantesco, di proporzioni tali da essere spostato solo con l’ausilio di una gru. Sospesa nel vuoto, l’enorme massa rotondeggiante pare quasi una mongolfiera che sorvoli l’Italia, vista, quest’ultima, come un’elegante penisola lambita da un mare azzurro che si trasforma in blu intenso mano a mano che si avvicina all’orizzonte. Il cielo su cui si staglia il salvadanaio è percorso da nuvole che paiono muoversi velocemente per lasciare intravedere sprazzi di sereno. Se ne ricava una composizione divisa orizzontalmente in due fasce collegate tra loro da un forte richiamo cromatico. Se nella prima campeggia il fulcro del manifesto, nella seconda, la sottostante, il marrone caldo della terra è il medesimo del salvadanaio, ottenuto in fondo con la stessa materia. Strettamente legati quindi tra loro, l’Italia e l’enorme contenitore di risparmi: il destino dell’una deriva dal reale “peso” dell’altro. L’apporto di denaro è l’ancora di salvezza per la patria, come ci rammentano, con la loro forma allusiva, i robusti ganci della gru.
Maria Alessandra Corticelli Guarmani
Testo tratto da L'oro e il piombo - I prestiti nazionali in Italia nella Grande Guerra, Bollettino del Museo del Risorgimento. Bologna, anno XXXVI, 1991. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti