Schede
Presso le Collezioni d'Arte della Fondazione CaRisBo si conservano due disegni simili, uno dei quali ha fornito l’indizio per un progetto per il monumento a Luigi Ballarini nella Certosa di Bologna. Esiste nel Chiostro Maggiore una tomba dedicata al Commendatore Luigi Ballarini, la cui esecuzione risulta però totalmente diversa dai nostri disegni inoltre, curiosamente, non vi è sepolto nessuno rispondente a questo nome.
Dunque? Sappiamo che la tomba è acquistata da Francesco Ballarini nel 1852 per seppellirvi il figlioletto Cesare. L’esecuzione del monumento va collocata verso la fine dell’Ottocento, stante il realismo borghese del ritratto. Ad una prima versione di gusto neoclassico, segue un’altra versione, di sapore già romantico, con la donna addolorata che invita il bambino, in atteggiamento orante con gli occhi rivolti al cielo, alla preghiera per il defunto, di cui resta il riferimento alle sue attività commerciali nella lunetta superiore dove il genio alato indica una nave in lontananza.
Diverse notizie relative ad un Cav. Luigi Ballarini si ritrovano nella Cronaca di Bologna di E. Bottrigari, dove risulta coinvolto in questioni poco “pulite”: nel 1855 figura tra i responsabili della frode di una Società che fornisce gas per illuminare la città che "non solo è puzzolente, ma poco illuminante!" Luigi nasce a Medicina nel 1823, è poi a Bologna nel 1852, ed emigra a Imola nel 1891. Del 1862 è il tracollo finanziario che vede coinvolta tutta la famiglia, in una vicenda di speculazioni, pignoramenti e debiti, legata alla costruzione della ferrovia tra Genova a La Spezia.
I disegni si collocano pertanto in modo nebuloso tra dati certi: dal 1852 l’arco è di Francesco. Plausibile che abbia voluto poi sistemarlo, magari in vista della sua morte, ma per le citate vicende – Francesco sarà costretto a fare da garante e ad accollarsi diversi debiti, mentre Luigi dovrà vendere "tenute nell’Imolese, il Palco al Teatro Comunale di Bologna, appartamenti a Medicina, mobilie varie ecc." – tutto sia rimasto sospeso. Luigi muore certamente dopo il 1891, quindi il dato torna con lo stile della tomba come oggi la vediamo. Resta comunque incomprensibile perché poi non sia qui sepolto.
Questi i passi in cui Botrrigari riscorda le avventure economiche di Ballarini.
1855: "l'illuminazione a gaz della Città è caduta in pessime mani! Una nuova società composta di un Prosperini e un Ballarini, (intriganti speculatori conosciuti per tali in tutta Bologna) cui si è aggiunto un altro dilettante di speculazione, certo conte Biagio Bianconcini, ci dà un gaz non solo puzzolente, ma poco illuminante! I conduttori delle botteghe insieme ad altri stabilimenti hanno protestato. ...Codesti bricconi speculatori, hanno seguito le esperienze fatte dal loro socio Bianconcini, fabbricando il gaz con legna, e con Cani e Cavalli morti."
1856: "Alcuni anni orsono fu egualmente preda dell'incendio, essendo anche allora proprietario e fornitore de' foraggi, il Ballarini, persona invisa ai Bolognesi, per essersi egli arricchito in breve tempo mercè il favore del Governo, e pare non sempre onestamente. Altro deposito di sua proprietà fu, come dissi, incendiato or non ha molto nell'ex Palazzo Ceneri; è quindi invalsa l'idea che sì l'uno che l'altro sian stati ad arte consumati. La grandissima raccolta di foraggi, contenuta nell'amplissimo locale, è stata distrutta interamente dalle fiamme nel tempo di tre giorni e tre notti consecutive. Non è da dirsi l'immensa fiamma e l'alta colonna di fumo che saliva al cielo: era uno spettacolo che destava la meraviglia di tutti che lo videro da lontano o dappresso."
1862: "Grandi ed inaspettati fallimenti in Bologna hanno destato l'allarme e lo sgomento fra il mondo commerciale. Il cambiavalute e poi banchiere Cavallina, che era, può dirsi, il depositario generale di tutti gl'industriali e speculatori della città.... ha chiuso il suo Banco e se n'è ito col suo agente Dalla Noce. ...La causa di questa bancarotta si attribuisce ad una grande speculazione fatta col Cavallina insieme al Ballarini, Prosperini ed altri, i quali assunsero insieme la costruzione della ferrovia della Spezia."
Ilaria Francia
Testo tratto dal catalogo della mostra "Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna", Bologna, 29 maggio - 11 luglio 2010. Integrazioni marzo 2017.