Schede
Lo stendardo, unitamente a quello della cavalleria della Guardia Nazionale, venne donato alla Municipalità di Bologna da Alfonso Hercolani. La Guardia d’Onore istituita da Napoleone nel 1805 faceva parte della Guardia Reale Italiana, unitamente ai Veliti Reali e alle Guardie di Linea. Era composta di quattro compagnie: la prima con sede a Milano, la seconda a Bologna, la terza a Brescia e la quarta in Romagna. La compagnia di Bologna era comandata dal conte Francesco Marescalchi. Anche e forse più che per i Veliti Reali, si presentarono dicoltà di reclutamento: i giovani aspiranti infatti dovevano appartenere a famiglie altolocate che ricoprissero ruoli di primo piano nella vita del Regno, e che potessero permettersi di versare nelle casse del corpo una retta annua di ben 1200 lire di Milano. Reparto di prestigio, dunque, ma non solo di facciata: seguì infatti l’Imperatore nelle sue campagne di guerra. La Guardia d’Onore che venne presentata a Napoleone dalla Municipalità felsinea nel giugno del 1805 era «vestita di scarlatto, con sott’abito di panno perla, stivaletti rossi, berrettone all’ussara di pelo nero con cascata di scarlatto, carabina, sciabola e pennacchio bianco al berrettone. I cavalli tutti guarniti con gualdrappe di panno giallo e gallone in bianco. Sono in numero di sessanta».
Alcuni giorni prima dell’arrivo dell’Imperatore, il 16 giugno, c’era stata una solenne cerimonia di consegna di bandiere al corpo schierato in piazza, nel quale si cita appunto il nostro stendardo:
Oggi, dopo le ore 5 pomeridiane, due battaglioni, la maggior parte di cacciatori, il resto di granatieri in grande uniforme, colla guardia d’onore a cavallo e poca a piedi, si sono scherati in piazza, dove le autorità civili, accompagnate dai nostri concittadini, signor Marescalchi ministro degli affari esteri e Caprara grande scudiere, hanno consegnate due bandiere alla guardia nazionale ed una alla guardia d’onore, ed hanno dispensato ad ogni individuo di detta guardia d’onore una coccarda.
Mirtide Gavelli