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Progetto per monumento funebre

primo quarto del XIX secolo
Progetto per monumento funebre

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Per ragioni stilistiche non può essere opera di Giuseppe Fancelli, come indicato da Franca Varignana nel 1973. Al momento dobbiamo mantenerlo nell’anonimato, in attesa che studi sulla grafica neoclassica locale possano dare elementi di confronto. Si trova qualche elemento di assonanza con il progetto di Giuseppe Muzzarelli, ma la qualità appare inferiore.

È questo un tipico esempio delle memorie funebri bolognesi, corretto nell’assemblaggio di più elementi architettonici e decorativi, dove quasi si ostenta un gusto e uno stile Neoclassico alternativo a quello propagato dai grandi centri di Roma e Milano. La scarna presenza di simboli cristiani ci fa propendere per una datazione entro il 1815/20 e qui l’artista usa a piene mani il nostro repertorio iconografico funebre: le civette, le urne cinerarie, i papaveri e la clessidra alata, questa ultima simbolo del passare del tempo e del cambiamento di stato. Abbastanza inusuale è invece le presenza delle due allegorie della Fama, che reggono ognuna una tromba. Una iconografia così laica e neutrale non ci aiuta minimamente nel capire l’ambito di attività del defunto, e possiamo immaginare che molti di questi progetti siano pensati quali idee da proporre man mano alle richieste di qualche committente, adattandoli caso per caso. Ne sono prova il taccuino di disegni n. 52 di Antonio Basoli o i carteggi per monumenti di Giovanni Putti, ambedue conservati in Accademia di Belle Arti. Su questo tema è di primaria importanza il corpus di idee grafiche del pittore Pelagio Palagi conservato all’Archiginnasio, il quale da solo meriterebbe una pubblicazione specifica. Molto rimane ancora da individuare, studiare e correttamente inquadrare. Si segnala, per esempio, come alcuni dei disegni neoclassici anonimi pubblicati nel pregevole studio di Lucio Scardino sul cimitero ferrarese, potrebbero anche essere idee per la Certosa bolognese o per altre memorie funebri del nostro territorio.

Anonimo, Progetto per monumento funebre, primo quarto del XIX secolo. Penna acquerellata su carta filigranata, mm 368 x 217. Bologna, Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, I/288.

Roberto Martorelli

Testo tratto dal catalogo della mostra "Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna", Bologna, 29 maggio - 11 luglio 2010.