Schede
La presente opera, che non supera la soglia di un impegno dilettantistico, si segnala per l’ingenuità con cui é cercato un effetto "romantico". Il turrito castello medievale diroccato, la spettrale luce lunare, cui fornisce contrasto quella del fuoco a destra, e la tormentata vegetazione sono infatti tutti elementi ovvi e banali del repertorio romantico. Non é escluso che l’anonimo pittore dilettante abbia preso tali stimoli da Giovanni Barbieri, la cui produzione di marine, anche se non conosciuta, é largamente testimorriata dalle fonti. In ogni caso il lontano modello per tali esiti é rintracciabile nella produzione di Joseph Vernet.
Claudio Poppi
Anonimo, Marina di notte con la vista di un castello, olio su tavola, cm. 33,5x47. Inv.: 5060 (8361; H-117; Inv. Pref. 1119; 8446/d). Bologna, Galleria comunale d’arte moderna - MAMbo Collezioni storiche. Storia: entrato nella Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1853; ritirato ed esposto nella Sala F di Villa delle Rose nel 1925; trasferito nel deposito delle sale dell’ex Prefettura a Palazzo d’Accursio nel 1935; concesso in deposito per l’arredo del Palazzo della Prefettura nel 1937. Testo tratto da "Collezionisti a Bologna nell’Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi", Bologna, 1994.