Schede
Il grande dipinto fu realizzato da Luigi Bertelli nel 1910, come attestano la firma e la data in basso a destra. Fu esposto alla mostra dedicata al pittore sanlazzarese organizzata dall’Associazione Bologna per le Arti nel 2011. Qui l’artista si distaccò dalla consueta quiete naturalistica che caratterizzava le iconiche vedute per cui divenne famoso come Alba in pineta (Museo Ottocento Bologna),L’abbeverata (Collezione privata) o Cave a Monte Donato (MAMbo), proponendo, viceversa, una mareggiata prorompente: la nave solitaria è in balia delle onde che si infrangono potenti sugli scogli in primo piano. Tutto è rumore e forza, e gli elementi della natura vengono dominati dal vibrante pennello del pittore che scatena la schiuma del mare provocando la fuga di un gruppo di gabbiani. Sullo sfondo, enormi nubi cariche di acqua si gonfiano e si anneriscono: la tempesta è imminente.
La composizione è divisa in due piani paralleli: il primo, ribassato, consente al pittore di dedicare metà visione all’elemento marino, mentre tutta la zona superiore è occupata dal cielo plumbeo. Al centro, come una chiave di volta che collega i due mondi, Bertelli inserisce il momento dell’impatto. La materia, spessa e ruvida, è la vera protagonista dell’opera: con vitalità plastica la corporeità del colore carica l’energia degli elementi, in particolare nella schiuma e negli scogli in primo piano. Parallelo evidente risulta il grande ovale Marina (Fondantico, 2022) collocabile ad inizio secolo.
A parte qualche lezione presa in gioventù con il pittore Pietro Montebugnoli, documentata da Alessandra Borgogelli (1983), Bertelli è considerato un pittore autodidatta. Egli si dedicò alla pittura in modo maniacale, nonostante le sue umili origini che gli imponevano di occuparsi dell’attività paterna a S. Lazzaro di Savena. Dopo la cessione della fornace di famiglia, venduta all’asta alla fine del secolo poiché sommersa da debiti, negli anni Dieci del Novecento Bertelli fu stanziale a Bologna, dove continuò la sua attività di pittore, commerciando con i modesti contatti di via del Pratello ed esponendo alle mostre della “Francesco Francia”. Mare in tempesta, del 1910, non risulta proposto alle rassegne che, tra il 1909 e il 1912, lo vedono presente continuativamente. Morì nel 1916 in povertà: «Egli si poteva dire un solitario: un vero figlio della natura. [...] alcuni suoi quadri ebbero la stessa grandiosità decorativa, lo stesso senso schietto e largo di osservazioni, la stessa robustezza e pastosità del colorito che si ammirano nelle opere di quei maestri» scriveva Il Resto del Carlino. Tra i silenti estimatori ci fu il giovane Giorgio Morandi che, come ricordò Nino Bertocchi, rapito dalla sua pittura di natura, rimasta invenduta presso gli antiquari felsinei, ne traeva inattesa ispirazione.
Luigi Bertelli (1833 - 1916), Mare in tempesta, 1910, olio su tela. Fondantico, Bologna.
Francesca Sinigaglia
Bibliografia: Associazione Bologna per le Arti, Luigi Bertelli (1832-1916), Bologna 2011. F. Sinigaglia, E. Battistini, Radici, Ed. Fondantico, Bologna 2022. E. Battistini, L’Ottocento prezioso, Ed. Fondantico, Bologna 2024.