Schede
La mappa raffigura l’Europa continentale evidenziando confini, territori e Stati alleati del Primo Impero Francese nel 1812, al momento della sua massima estensione, assieme alle relative capitali ed altre città importanti.
Segni convenzionali
• La linea spessa rappresenta il confine dell’Impero e degli Stati alleati;
• le linee sottili rappresentano i confini tra gli Stati, sia all’interno che all’esterno dell’Impero, e le coste dei territori al di fuori dell’Impero;
• i pallini cerchiati sono le città oggi capitali;
• i pallini semplici sono altre città importanti;
• la superficie vuota interna alla linea spessa sono i territori dell’Impero;
• la superficie a puntini rappresenta gli altri Stati non facenti parte dell’Impero;
• la superficie vuota esterna alle linee a rilievo è il mare.
Esplorazione
Disponiamo la mappa in orizzontale, con la rilegatura in alto. In basso troveremo la scritta “Impero Napoleonico nel 1812” in nero e in braille. Il nord è in alto.
Percorriamo adesso la superficie della mappa a due mani e noteremo una serie di linee irregolari, con una preminenza delle aree a puntini sui lati esterni della mappa, soprattutto sulla destra. Portiamo ora le mani verso il centro del foglio e poi verso il basso: dovremmo riuscire ad individuare la caratteristica forma a stivale dell’Italia, tracciata con una linea spessa.
Gran parte dell’Italia continentale si trovava infatti sotto il dominio napoleonico già prima della proclamazione dell’Impero; lo Stato Pontificio venne annesso infine nel 1809, con la cattura e l’esilio a Savona di papa Pio VII.
Circa a metà della penisola, dove siamo soliti trovarla, appena all’interno è individuabile il pallino cerchiato di Roma: appena alla sua destra è la linea sottile che traccia il confine, “ristrutturato” all’interno dell’Impero, dei territori pontifici conquistati nel 1809. Forma una sorta di “pancia” sul lato occidentale della penisola e include, vicino al confine settentrionale, il pallino che indica Firenze. Direttamente a nord di quest’ultimo, passata la sottile linea del confine, troviamo anche il pallino di Bologna, territorio francese già dal 1796 e parte della suddivisione di epoca imperiale chiamata Regno d’Italia.
Se seguiamo la costa tirrenica, o occidentale, a sud di Roma individueremo invece il pallino di Napoli - capitale della suddivisione chiamata Regno di Napoli, con il confine che taglia in due la penisola ad est dei territori pontifici - e, arrivati alla punta dello stivale, appena a sinistra sentiremo una superficie triangolare a puntini: questa è la Sicilia, dove erano riparati i Borbone e che non era infatti parte dell’Impero. Al suo interno, in alto a sinistra dovremmo trovare il pallino che indica Palermo.
Torniamo invece a Roma e spostiamo le dita a sinistra e leggermente in basso, nel vuoto del Mar Mediterraneo, fino ad arrivare ad un’altra superficie a puntini oblunga e in mezzo alle acque: è la Sardegna, dove a loro volta si erano arroccati i Savoia una volta perso il Piemonte. Lungo le sue coste meridionali possiamo trovare il pallino di Cagliari. Direttamente a nord, invece, c’è la Corsica, superficie vuota circondata dalla linea spessa con il suo caratteristico “dito” in alto a destra. Possedimento francese fin dal 1769, la Corsica è anche il luogo natale di Napoleone.
Lungo i confini
Rimaniamo sulla Corsica e riorientiamoci: portando le dita a destra ritroveremo la spessa linea delle coste italiane, col pallino cerchiato di Roma appena nell’entroterra poco a sud. Direttamente a nord della Corsica, invece, troveremo l’arco disegnato dalla Liguria, anch’esso segnato con la linea spessa in quanto territorio imperiale, in continuità con il resto della penisola.
Seguiamo da qui il confine verso ovest, quindi sinistra. Scenderà leggermente, per poi risalire in una piccola insenatura con un pallino nell’entroterra: è Marsiglia, e siamo nel sud della Francia. Continuiamo verso sinistra e sentiremo la costa dapprima leggermente frastagliata, e dopo poco scendere nettamente verso sud. Continuando a sud-ovest, sentiremo un altro pallino adiacente alla costa: è Barcellona che, assieme al resto della Catalogna, era sotto il diretto controllo della Francia.
Se da Barcellona andiamo direttamente a sud, in mezzo alla superficie vuota del Mar Mediterraneo, troviamo tre piccoli poligoni sempre in linea spessa: sono le isole Baleari. Ancora un po’ più a sud, troviamo un’ampia area a puntini: abbiamo attraversato il mare, e siamo nell’Africa del nord, nell’Impero Ottomano. Più o meno allineato al pallino di Barcellona dovremmo poter individuare il pallino cerchiato di Algeri.
Ma torniamo a Barcellona. Continuiamo a scendere a sud-ovest e sentiremo una linea sottile: è il confine dell’epoca tra Francia e Spagna, che prima procede a nord e poi piega a nord-ovest lungo ai Pirenei, che dividono la penisola iberica dal resto del continente. Il Regno di Spagna venne soggiogato da Napoleone nel 1808.
Riprendiamo a seguire la spessa linea del confine in direzione sud-ovest poi, con qualche irregolarità, ancora verso ovest finché non sentiremo un altro sperone appena sotto, in linea sottile e che racchiude una superficie a puntini: queste sono le coste del Marocco, parte dell’Impero Ottomano, e qui siamo infatti allo stretto di Gibilterra. Noi però continuiamo a seguire i confini dei territori francesi, ora verso nord-ovest, finché non sentiamo la linea biforcarsi a ridosso di un’altra superficie a puntini.
Quest’area è il Regno del Portogallo che, difeso dai britannici, conservò la sua indipendenza. Al suo interno troveremo il pallino cerchiato di Lisbona e, a nord, il pallino di Porto. Torniamo a sud, allo snodo fra i due territori, e seguiamo verso nord-nord-est la spessa linea che divide l’area a puntini del Portogallo dalla superficie vuota del Regno di Spagna, un lungo confine verticale che dopo un po’ piega verso sinistra.
Più o meno alla metà del confine, però, se stacchiamo le dita dal confine e andiamo verso est, nell’entroterra spagnolo, dovremmo trovare un pallino cerchiato. È Madrid dalla quale, essendo una capitale davvero centrale, possiamo muoverci per individuare altre città. Se andiamo in direzione sud-ovest, verso lo stretto di Gibilterra, troveremo infatti il pallino di Siviglia; verso sud-est, grosso modo in direzione delle Baleari, quello di Valencia; e ad est, quasi esattamente a metà strada tra Madrid e Barcellona (all’epoca oltre confine), quello di Saragozza.
Torniamo al confine tra Portogallo e Spagna, seguiamolo verso ovest e ci ricongiungeremo con le coste atlantiche della Galizia, direttamente sopra a Porto. Qui la linea spessa continua verso nord e poi in direzione generale sud-est, finché non incrocia di nuovo la linea sottile del confine tra Spagna e Francia lungo i Pirenei.
Da qui seguiamo la linea grossomodo verso nord, lungo la costa atlantica francese, finché non piega in una propaggine verso nord-ovest, che è la Bretagna. La seguiamo e ripieghiamo verso est: dopo poco incontreremo un’altra piccola propaggine che si estende verso nord, la penisola del Cotentin. Superiamo anche questa e continuiamo a seguire la linea verso destra, mentre in maniera irregolare piega verso nord-est. Dopo poco, sulla sinistra potremmo sentire una superficie a puntini sotto al polpastrello: sono le coste dell’Inghilterra, e questo è lo stretto di Dover.
Stacchiamoci dalla Francia per percorrere le isole britanniche: la Gran Bretagna si sviluppa stringendosi verso nord, ma il pallino cerchiato della capitale Londra è a sud-est, vicino allo stretto. A ovest della Gran Bretagna, più piccola, troviamo l’isola d’Irlanda, con la capitale Dublino sulla sua costa orientale. Il Regno Unito è stato storicamente nemico giurato di Napoleone e baluardo alle sue conquiste continentali.
Dallo stretto di Dover, riprendiamo a seguire le frastagliate coste verso nord-est e, appena nell’entroterra, dovremmo sentire due pallini cerchiati vicino al confine: il pallino più in basso è Bruxelles, quello più in alto e vicino alla costa è Amsterdam.
Continuiamo a salire verso nord-est e dopo poco sentiremo la linea spessa virare nettamente verso nord. Se da qui, invece di seguirla, spostiamo le dita verso destra sentiremo una sottile linea che si ricongiunge dopo poco alla costa, con un pallino appena a sud. La linea è il confine tra i territori direttamente sotto il controllo francese e il Regno di Danimarca, alleato di Napoleone, mentre il pallino rappresenta la città di Amburgo, all’epoca parte dei terreni sotto diretto controllo francese.
Torniamo alla costa e seguiamola verso nord, poi leggermente verso nord-est e di nuovo verso sud, assecondando le irregolarità della penisola danese. Leggermente a destra sentiremo alcune isole sempre disegnate dalla linea spessa, e in una di queste troveremo il pallino cerchiato della capitale Copenhagen; ancora un po’ a destra troveremo una piccola superficie a puntini, ed è l’estremità meridionale della Svezia, alleata con le forze antifrancesi.
Subito a sud di Copenhagen troviamo di nuovo la linea spessa del nostro confine, che continuiamo a seguire verso est lungo il mar Baltico. Incontriamo presto una linea sottile che si sviluppa verso sud, ed è il confine tra la Confederazione del Reno e il Regno di Prussia: la prima, un protettorato dell’Impero nato dall’unione di diversi stati tedeschi, mentre il secondo si era visto costretto ad un’alleanza con la Francia dopo la sconfitta della battaglia di Jena (1806).
Continuiamo a seguire i confini dell’Impero e ci imbatteremo in un’area a puntini che si estende in tutto l’angolo nord-orientale della mappa: è la Russia, e possiamo trovare il pallino cerchiato di Mosca non lontano dal confine. Portando le mani verso il basso lungo il lato destro, troveremo una superficie vuota e poi di nuovo un’area a puntini: sono il mar Nero e l’Anatolia, parte dell’Impero Ottomano.
Seguire da nord a sud i confini orientali dell’Impero Francese ci sarà facile, grazie al contrasto con la superficie a puntini russa. Poco sotto Mosca potremo sentire una linea sottile che si dipana verso ovest: il confine tra il Ducato di Varsavia, stato cliente, e l’Impero Austriaco, alleatosi con i francesi dopo diverse sconfitte militari e il matrimonio tra Napoleone e Maria Luisa d’Asburgo-Lorena. Continuando a scendere lungo il confine, sentiremo invece una linea sottile che, sulla destra, attraversa verso sud-est la superficie a puntini: è il confine tra Russia e Impero Ottomano.
Il confine ora piega verso ovest, avendo a sud la superficie a puntini dei territori ottomani greci e balcanici. In quest’ultima area abbiamo alcuni pallini cerchiati, che possiamo trovare esplorando a sud dei confini imperiali: Belgrado (il più vicino al confine), Bucarest (poco ad est di Belgrado), Sofia (a metà tra Belgrado e Bucarest, un po’ più in basso), Costantinopoli (ad est di Sofia, affacciata sul mar Nero e l’Anatolia) e Atene (a sud-ovest di Costantinopoli, attraversando il vuoto del Mar Egeo e fra le coste irregolari dell’Attica).
Percorrendo questo tratto meridionale di confine da est ad ovest, troveremo ad un certo punto una linea sottile che si estende in direzione nord-ovest (il confine tra l’Impero Austriaco e le Province Illiriche, parte della Dalmazia sotto il diretto controllo francese). Dopodiché la linea spessa piega bruscamente verso sud-est per poi risalire e, aggirata la piccola irregolarità della penisola istriana (vicino alla quale troviamo il pallino di Trieste), ricongiungersi con le coste d’Italia, che potremo nuovamente individuare con il suo caratteristico stivale.
Nel cuore dell’Impero
Torniamo con due mani a nord-ovest della mappa ritrovando le isole britanniche e, con esse, il pallino cerchiato di Londra. Attraversiamo di nuovo lo stretto di Dover verso est e risaliamo le coste verso nord-est fino a recuperare i due pallini cerchiati di Bruxelles ed Amsterdam. Ci troveremo qui entro i confini dell’Impero Francese in senso stretto, ovvero il grosso dei territori amministrati direttamente da Napoleone attraverso la suddivisione in province.
Se da Bruxelles, la città più a sud fra le due, ci muoviamo verso sud-est troveremo presto il pallino cerchiato della città di Lussemburgo. A sud-ovest di Bruxelles e poco più a sud di Lussemburgo, invece, troviamo un altro pallino cerchiato: la capitale dell’impero, Parigi.
Capiamo già che i confini della Francia, a seguito delle conquiste napoleoniche, erano ben superiori a quelli odierni: possiamo spostarci tra queste ed altre città senza attraversare alcuna linea di confine. Se da Parigi scendiamo verso sud-ovest, dopo un tratto di superficie vuota incontreremo altri due pallini più o meno sullo stesso meridiano di Londra: quello più settentrionale è Tolosa, quello meridionale nuovamente Barcellona. Se invece, sempre dalla capitale, andiamo verso sud-est troveremo due pallini abbastanza vicini: quello occidentale è Lione, e quello orientale Ginevra, che venne assegnata alla Svizzera dopo il Congresso di Vienna, alla caduta di Napoleone.
Se da Ginevra andiamo ad est, infatti, troviamo subito il confine della Confederazione Svizzera, stato cliente dell’impero e leggermente più piccola di quella attuale. Valichiamolo e, all’interno dei suoi stretti confini, troveremo presto il pallino cerchiato di Berna. Se torniamo a Ginevra e andiamo a sud-est, invece, all’interno dei confini francesi troveremo Torino, all’epoca capoluogo del dipartimento imperiale del Po. Andando verso est troveremmo il confine tra Francia e Regno d’Italia e, subito oltre, il pallino che indica Milano.
Torniamo ora al centro della Francia e ritroviamo Parigi. Se procediamo in linea retta verso est ritroviamo Lussemburgo e, procedendo, sentiremo una linea che irregolarmente procede dall’alto verso il basso. È il confine che separa la Francia dalla Confederazione del Reno, altro Stato cliente creato da Napoleone dopo aver vinto la battaglia di Austerlitz. Se da lì lo percorriamo verso nord-est lo seguiremo fino alla spessa linea delle coste baltiche, vicino al confine con il Regno di Danimarca ed il pallino di Amburgo, anch’essa parte dell’Impero come capoluogo del dipartimento delle Bocche dell’Elba. Seguendolo invece in direzione generale sud, dopo qualche piega, lo sentiremo ricongiungersi al confine svizzero. Se da questo incrocio ci spostiamo ad est, all’interno del territorio della Confederazione del Reno, troveremo il pallino di Monaco.
Da Monaco spostiamoci ancora a destra ed incontreremo un altro confine: valicandolo, saremo nel vasto territorio dell’Impero Austriaco. Esplorandolo rapidamente a due mani troveremo le linee spesse del confine orientale con la Russia e quello meridionale con l’Impero Ottomano, al di là dei quali si trovano infatti le aree a puntini dei suddetti; al suo interno, invece, sentiremo tre pallini cerchiati disposti grossomodo in diagonale. Da nord-ovest a sud-est sono, nell’ordine, Praga, Vienna e Budapest.
Da Praga andiamo leggermente a nord e troveremo un incrocio di linee: è il confine tra l’Impero Austriaco, la Confederazione del Reno (qui a nord-ovest) ed il Regno di Prussia (nord-est). Scavalchiamolo entrando in Prussia e cerchiamo di individuare la superficie vuota entro i confini: ha una vaga forma a boomerang, e nello “spigolo” occidentale abbiamo il pallino cerchiato di Berlino.
Proseguendo ad est, stretto tra il Regno di Prussia e l’area a puntini della Russia, abbiamo il Ducato di Varsavia, altro Stato cliente dei francesi. All’interno dei suoi confini, troviamo un pallino cerchiato e due pallini semplici: il primo è Varsavia, mentre gli altri due sono Poznan (nello spigolo occidentale) e Cracovia (in quello meridionale). È proprio da questi territori che iniziò la fine dell’Impero napoleonico quando, a seguito della rovinosa campagna di Russia, vennero occupati da quest’ultima e dalla Prussia mentre le truppe francesi batterono in ritirata.