Schede
Efficace e di facile impatto questo manifesto di Ugo Finozzi incentrato su di un nucleo familiare; fra gli spettatori si crea quindi in modo del tutto naturale un processo di immedesimazione. Si tratta sì di una famiglia ma uno dei suoi componenti è un agguerrito soldato che trae forza, decisione, slancio anche dal gesto sicuro della moglie. Sarà il marito a combattere, ma per degli ideali che sono anche della sua famiglia. Il personaggio maschile si trasforma quasi in eroe poggiando su di una sorta di piedistallo creato, nella parte inferiore del manifesto, da una campitura piatta di colore grigio su cui compare a grandi lettere la scritta: Cacciali via! In posa statuaria, il soldato spicca sullo sfondo chiaro creato da un bagliore di fuoco, espediente già utilizzato nel celebre manifesto di Mauzan per il IV Prestito. In questo caso si raggiunge anche un secondo scopo: quel chiarore su cui infuria la battaglia non è altro che la parte centrale della nostra bandiera che si pone tra il verde abito del neonato e le rosse fiamme che lambiscono la parte inferiore del manifesto.
Nell’affiche compare un’evidente divisione verticale tra il gruppo moglie-figlio da una parte e la figura del marito-eroe dall’altra. Sfondo e colori plumbei per i comprimari in contrasto col chiarore che occupa la parte destra del manifesto su cui si staglia il contorno ben definito del soldato. Ma quel bagliore che sembra già foriero di gloria pare trarre origine dal bianco immacolato del grembiule, quasi a simboleggiare quanto sia determinante l’elemento femminile per risolvere positivamente il conflitto.
Maria Alessandra Corticelli Guarmani
Testo tratto da L'oro e il piombo - I prestiti nazionali in Italia nella Grande Guerra, Bollettino del Museo del Risorgimento. Bologna, anno XXXVI, 1991. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti